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A.B. 20 maggio 2009
Si conclude l’Operalcinema
Tre opere di Stravinskij chiudono la stagione del balletto che unisce Sassari ai teatri più importanti
Si conclude l’Operalcinema

SASSARI - Con le tre opere più conosciute e apprezzate di Igor Fëdorovič Stravinskij, compositore russo che rivoluzionò il balletto reinventandolo in chiave moderna, si chiude la stagione di balletto di “Operalcinema–L’emozione in alta definizione”, l’iniziativa ideata da Raffaele Polcino e realizzata al “Cinema Quattro Colonne” di Sassari da Giorgia Guarino, grazie all’esclusiva ed innovativa tecnologia digitale satellitare di “Microcinema”. La manifestazione si concluderà mercoledì 27 maggio con uno straordinario live dal “Teatro La Fenice” di Venezia, con una delle opere liriche più amate dal pubblico, “Madama Butterfly”, di Giacomo Puccini.

Giovedì 21 maggio, alle ore 16 ed alle ore 20,15, gli appassionati di danza classica potranno ammirare i ballerini del celebre “Teatro Marinski” di San Pietroburgo, impegnati nel primo balletto composto da Stravinskij, nel 1910, “L’uccello di fuoco”, al quale seguirà quello più provocatorio dell’artista russo, “La sagra della primavera”, composto nel 1913, ed infine “Il matrimonio”, questi ultimi sulle coreografie di Bronislava Nijinska e Vaslav Nijinsky.

L’uccello di fuoco, balletto innovativo che introduce un nuovo stile con la coreografia di Michel Fokine, che è anche l’autore del libretto tratto da una fiaba russa, racconta la storia del giovane principe Ivan che, ignaro del pericolo, si trova a girovagare nel regno dell’orco Kashchei. L’orco è il male puro, che imprigiona le donne e trasforma gli uomini in pietra. Ivan giunge nel giardino incantato dell’orco ed incontra una creatura fantastica, un uccello di fuoco appunto. La sagra della primavera fu composto da Stravinskij con il preciso scopo di “mandare a quel paese” il pubblico. L’intento fu raggiunto così bene che la prima del balletto a Parigi nel 1913 si trasformò in una gigantesca rissa. Il titolo originale è “Le sacre du printemps” e narra del rituale sacrificale pagano d’inizio primavera tipico della Russia antica, nel quale un’adolescente veniva scelta per ballare fino alla morte a scopo propiziatorio. Un balletto che colpì il pubblico e affascinò l’avanguardia per l’uso degli strumenti musicali per creare tensione: oggi la forza di questa musica è assimilata dalle forme contemporanee e sicuramente è più facile e gradevole all’ascolto di quanto non lo sia stata all’inizio del Novecento. Il Matrimonio, infine, è l’ultima opera del trittico, un balletto che ha contribuito a rendere grande il compositore russo e a cambiare radicalmente la danza, dando maggiore importanza alla musica che, nel mondo del balletto classico era sempre stata considerata solo un supporto alle coreografie ma che con Stravinskij acquisisce dignità e importanza, completando così un grande spettacolo.
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