Il capo della protezione civile Guido Bertolaso parla di soccorsi inefficienti e ritardo nella richiesta d´aiuto. Anche molti cittadini accusano l´assenza dei Forestali. Cappellacci: Nessun ritardo
ALGHERO - Gli incendi hanno distrutto non meno di 15mila ettari di vegetazione, concentrati nel centro nord dell'isola. Il presidente della Regione Ugo Cappellacci e l’assessore della difesa dell’ambiente Giorgio Oppi hanno visitato le zone della Sardegna devastate dagli incendi di giovedì 23 luglio che hanno provocato
2 vittime.
Il capo dell'esecutivo ha anche raggiunto Pozzomaggiore, il paese natale di Mario Piu il pastore di 57 anni sorpreso dal fuoco mentre tentava di salvare il proprio gregge. Il Presidente che era accompagnato nel sopralluogo dal comandante del Corpo forestale regionale, Delfo Poddighe, è stato ricevuto in Municipio dal comandante provinciale dei carabinieri di Sassari, colonnello Paolo Carra, e dal questore Cesare Palermi.
Il sindaco di Pozzomaggiore, Tonino Pischedda, ha decretato il lutto cittadino per il giorno dei funerali, e ha convocato la Giunta per chiedere ufficialmente alla Regione lo stato di calamità naturale. Nel fine settimana è in campo per la lotta al fuoco un esercito di 1.500 uomini, tra vigili del fuoco, Corpo forestale, Ente foreste e volontari. Complessivamente, la flotta aerea dispone di 7 canadair, 11 elicotteri del servizio regionale e un elitanker.
Gli incendi devastanti di giovedì oltre ad aver provocato due morti nel Sassarese hanno distrutto non meno di 15mila ettari di vegetazione, concentrati nel centro nord dell'isola. Il presidente Cappellacci ha replicato al responsabile nazionale della Protezione civile Guido Bertolaso secondo il quale il coordinamento delle attività a terra non avrebbe funzionato a dovere.
Soccorsi e polemiche. Il capo della protezione civile Guido Bertolaso parla di soccorsi inefficienti e ritardo nella richiesta d'aiuto inviata a Roma. Anche molti cittadini accusano l'assenza dei Forestali in molti luoghi distrutti dalle fiamme. «Purtroppo ieri c'è stata una condizione climatica complessa, alte temperature e vento di scirocco, che ha reso particolarmente difficile l'opera dei soccorritori - ha replicato Ugo Cappellacci - non mi risulta, comunque, che ci sia stato alcun ritardo nelle comunicazioni tra noi e la Protezione civile. Avevamo nove Canadair in azione: io stesso - ricorda Cappellacci - ho parlato con Bertolaso per cercare di far arrivare altri aerei dalla Corsica, ma anche lì la situazione era critica».