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S.A.
1 settembre 2009
Scuola sarda, autunno caldo
Il dirigente della Cgil, Peppino Loddo, ha annunciato forti proteste per il 17 settembre. In Sardegna saranno 121 i posti in meno rispetto a quelli annunciati dal dicastero dell´istruzione - fanno sapere dal sindacato

CAGLIARI - Disordini nel mondo della scuola sarda. Al rientro dalle vacanze che hanno messo a tacere per un po' le polemiche e gli scioperi che avevano "infuocato" l'inverno scorso sulla politica dei tagli agli istituti e università pubbliche, ritornano i vecchi malumori.
Il dirigente della Cgil, Peppino Loddo, ha annunciato forti proteste per il 17 settembre. In Sardegna saranno 121 i posti in meno rispetto a quelli annunciati dal dicastero dell'istruzione - fanno sapere dal sindacato.
«Le classi vengono accorpate e gli insegnanti ridotti, un ridimensionamento per il quale non ci si deve meravigliare se il 22% dei giovani tra i 18 e i 24 anni non ha la licenza media e del tasso di dispersione scolastica del 18% tra i 15 e i 18 anni», riferisce la segreteria regionale della Cgil.
Il sindacato non si ritiene soddisfatto dell'atteggiamento dell'assessore alla Pubblica Istruzione Lucia Baire, che ha ottenuto un dirottamento di 20 milioni di fondi regionali dai progetti scolastici ad iniziative a favore dei precari non rinominati. Per questi motivi, Loddo, anticipa le varie iniziative a partire dall'inizio delle lezioni: una serie di sit-in nella direzione scolastica, alla Regione e negli uffici provinciali per quello che si preannuncia come un autunno molto "caldo".
Nella foto: uno sciopero nel Liceo Classico di Alghero
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