A.B.
3 settembre 2009
Ultimo ballo per Le piazze che danzano
L’appuntamento conclusivo della manifestazione, sarà con la compagnia Balletto di Sardegna

SASSARI - Si conclude domani, venerdì 4 settembre, in Piazza Madonna del Latte Dolce, la rassegna “Le piazze che danzano”, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Sassari ed ideata dalla coreografa Livia Lepri, direttore artistico della “Compagnia Danza Estemporada”.
Alle ore 21, la compagnia “Balletto di Sardegna” proporrà “Nur”. Lo spettacolo, come tutti i precedenti della rassegna, inserito nel calendario di “Sassari Estate 2009”, viene da un’idea originale di Guido Tuveri, che ne cura anche la regia, e, in collaborazione con gli artisti Rossana Luisetti, Ignazio Nurra, Valentina Puddu, anche le coreografie. I canti tradizionali, sono eseguiti dal vivo da Ignazio Nurra, Teresa Furcas, Iliana Frau, su musiche di vari autori. La parte video è curata da Valentino Usai, mentre i costumi sono di Elisabetta Corona
Ecco, nel dettaglio, i personaggi ed i rispettivi interpreti dello spettacolo: “I due ragazzi” sono Ignazio Nurra e Guido Tuveri; “La ragazza” è Valentina Puddu; “La sorella” Rossana Luisetti; “Il padre” Gian Luca Becciu, mentre “Le donne” sono interpretate da Teresa Furcas, Iliana Frau.
Nur è la storia di due giovani scalpellini sardi divisi dall’amore che provano per la stessa ragazza e dalle vicende politiche dell’Italia fascista che li vede schierati in maniera opposta. La storia è ambientata in un paese della Sardegna, Serrenti, in cui la lavorazione della pietra era fondamentale per l’economia. I cittadini partecipano alle vicende dei tre giovani amplificando i sentimenti che scaturiscono dallo scontro delle famiglie coinvolte. Lo spettacolo rappresenta anche uno spaccato sociale della Sardegna del Novecento.
La varietà sonora, basata sulla musica sacra con alcuni inserti di brani contemporanei, è intercalata dalle voci di Ignazio Nurra, Teresa Furcas e Iliana Frau, che propongono alcuni canti tradizionali del repertorio sardo. I riferimenti alla storia del nostro paese riportano lo spettatore indietro nel tempo e, contemporaneamente, lo pongono davanti al confronto tra passato e presente.
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