L.P.
15 settembre 2009
Marisa Sannia, ricordo di una voce
La cantautrice di Iglesias è stata ricordata in una serata musicale. Presente anche Nada che ha proposto i brani più famosi del suo repertorio e alcune canzoni della Sannia

ULASSAI - Per ricordare Marisa Sannia la sua amica affezionata e “complice” di tante coraggiose esplorazioni: Maria Lai ha voluto ricreare una serata speciale densa di atmosfere rarefatte, calore e semplicità.
Ad accogliere il pubblico accorso alla stazione dell’arte di Ulassai sono stati artisti e amici della cantante sarda che hanno disegnato in oltre due ore di performance un ritratto inedito della cantautrice. Ognuno ha contribuito con il suo stile, con le sue parole con i suoi ricordi a mettere in luce l’affascinante percorso artistico di Marisa Sannia regalando alla serata una piacevole atmosfera intima e raccolta.
La serata è stata aperta da Paolo De Bernardin, conduttore storico di RaiStereo2 e Rai International, che ha raccontato al pubblico il rapporto unico e speciale tra Maria Lai e Marisa Sannia collegate da affinità sorprendenti, da radici comuni, da una ricerca artistica che attraversa con la stessa curiosità e passione i suoni, i colori, la poesia il ritmo della terra di Sardegna.
Sannia è stata ricordata attraverso le immagini dei suoi esordi nelle trasmissioni televisive degli anni ’60 e ’70 ma anche da filmati più recenti degli anni 90’ che raccontano la sua fase artistica dedicata alla Sardegna.
Lunghi applausi hanno salutato, infine, l’arrivo sul palco di Nada che, accompagnata dalla chitarra virtuosa di Fausto Mesolella degli Avion Travel, ha riproposto i brani più famosi del suo repertorio ma anche quelli meno noti che ne hanno decretato qualche anno fa la svolta artistica come autrice. Nada ha poi regalato al pubblico una splendida interpretazione di “Cara e Mela” e di “L’ abanico” tratti rispettivamente dall’album “Nanas e Janas” e da “Rosa de Papel” di Marisa Sannia.
Il gran finale ha visto invece tutti gli artisti ospiti della serata raccolti sul palco per una splendida esecuzione della celeberrima “La casa bianca” la canzone che consentì alla diciottenne artista di Iglesias di affermarsi al Festival di Sanremo del 1968 aprendole le porte del successo.
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