Red
15 dicembre 2009
Case low-cost: l'idea Salvio
Di seguito la proposta del consigliere comunale di Alghero, Nicola Salvio, per garantire un alloggio a basso costo per tutte le giovani coppie

ALGHERO - E' possibile che una giovane coppia, composta magari di due persone con pochissimi soldi e un lavoro precario o part-time possa acquistare la prima casa e metter su famiglia ad Alghero. A questa domanda Nicola Salvio, Consigliere comunale di Città al lavoro, il quale ha presentato nei giorni scorsi una specifica delibera al Consiglio comunale in proposito, risponde e dimostra che si può.
Quali sono le possibilità?
«Trovando i terreni necessari acquisendo, da parte del Comune, immediatamente tutte le aree di cessione delle zone C, anche quelle non ancora frazionate e convenzionate, e riqualificando, in direzione dell'edilizia convenzionata, tutte le cosiddette zone bianche, e cioè quelle che dopo più di vent'anni non sono ancora state utilizzate».
Come può sostenerlo la giovane coppia senza un lavoro stabile e senza la possibilità di offrire garanzie per un mutuo bancario?
«Abbattendo il costo degli alloggi destinati a loro facendoli costruire alla Società in house del Comune, i cui addetti sono già mensilmente pagati dal Comune stesso per fare manutenzione cittadina: rimarrebbe, così, soltanto il nudo costo di costruzione (materiali e oneri) e cioè non più di 50.000 euro, ancora lontani, comunque, dalla portata della giovane coppia. Qui dovrebbe intervenire di nuovo il Comune, il quale dovrebbe accenderebbe, presso la Banca depositi e prestiti, un mutuo per tutti gli alloggi così realizzati, girandolo, per quote, agli assegnatari, col doppio vantaggio che si darebbe alle giovani coppie la possibilità di acquistare la propria casa, e, secondariamente, nella sfortunata evenienza di insolvenza, l'alloggio rimarrebbe nella proprietà del Comune e quindi di nuovo nella disponibilità sociale».
E come e a chi si assegnerebbero queste case così realizzate?
«Si dovrebbe istituire una Commissione ad hoc la quale assegnerebbe gli alloggi sulla base di tutti i liberi documenti e le libere dichiarazioni che, a parere degli stessi richiedenti, comproverebbero il proprio disagio economico-sociale».
Un sogno?
«Forse è tempo che la politica s'ingegni per dare risposte non solo agli interessi (spesso di pochi e sempre gli stessi) ma anche per rendere possibile i sogni. Ma quello di metter su famiglia e casa è solo un sogno? O non è forse un primario bisogno sociale».
Nella foto: Nicola Salvio
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