A.B.
21 dicembre 2009
Mercoledì l’ultima puntata di Isre presenta
L’arbitro ed Il mare, per l’appuntamento conclusivo della trasmissione di InfochannelTv dedicata alla produzione cinematografica dell´Istituto Superiore Etnografico della Sardegna

NUORO - Mercoledì 23 dicembre, alle ore 21, dopo quattordici puntate e ventuno film trasmessi, si conclude il ciclo di trasmissioni che “InfochannelTv” ha dedicato alla produzione cinematografica dell’“Isre-Istituto Superiore Etnografico della Sardegna”, riscuotendo un largo consenso tra i suoi spettatori. L’ultima puntata di “Isre presenta” (che andrà eccezionalmente in onda di mercoledì, a causa delle concomitanti festività natalizie), propone due cortometraggi di grande successo, “L’arbitro”, di Paolo Zucca, ed “Il mare”, di Salvatore Mereu, entrambi vincitori di un “David di Donatello” (Il mare, in quanto primo episodio del lungometraggio “Ballo a tre Passi”).
L’arbitro, narra la vicenda di due ladroni i cui destini si incrociano nella bolgia infernale di un derby calcistico di Terza Categoria. Un piccolo kolossal dai risvolti surreali girato per la gran parte a Bonarcado, nel Montiferru. Un’opera tanto complessa dal punto di vista produttivo quanto originale nella sua alternanza “folle” di toni e stilemi cinematografici. Il film è stato prodotto dall’Isre nel 2006, attraverso il concorso “AviSa–Antropologia Visuale in Sardegna”, con la seguente motivazione: «per la sapienza con cui si mescolano contenuti antropologici e fiction, toni del basso e del sublime; per l’immagine odierna, ma non sradicata, della Sardegna che ne consegue e sopratutto per la dichiarazione dimostrata che nel paese della cultura il locale e l’universale concorrono a raccontare storie di uomini».
Il mare, realizzato nel 2003, rappresenta il primo “movimento” del pluripremiato Ballo a tre passi (tra cui, “Premio della critica” alla “Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2003”, David di Donatello 2004). Il cortometraggio, racconta la scoperta del mare da parte di cinque bambini delle zone interne. Andrea, Peppeddu, Macangiu ed Istene, corrono in mezzo alla campagna a bordo di un camion, che è il loro mezzo di fortuna per arrivare al mare. Si inseguono in mezzo alla sabbia, si arrampicano schernendosi sopra le dune, ed eccolo, finalmente, grande ed abbacinante, il mare! Più grande di tutte le campagne e dei campi di calcio visti finora. Due lacrime rigano il volto di Andrea, mentre tutti gli altri tacciono ammutoliti. Per Andrea e per tutti gli altri, il mare si mostra ai loro occhi per la prima volta».
Con questo ciclo di trasmissioni, l’Isre mira a garantire la più ampia diffusione della propria produzione cinematografica, principalmente incentrata sulla vita e sulla cultura tradizionali della Sardegna, realizzata sia attraverso il proprio personale sia mediante ricorso ad incarichi esterni. Anche questa iniziativa, infatti, è volta alla promozione ed alla valorizzazione dell’antropologia visuale e trova una propria collocazione nella costante opera di diffusione della cinematografia antropologica in Sardegna, in Italia e nel mondo (“Sieff–Sardinia International Ethnographic Film Festival”, concorso AViSa–Antropologia Visuale in Sardegna, workshop biennale sull’antropologia visuale e numerose iniziative formative nel territorio sardo e nazionale) che l’Istituto da tempo svolge.
Nella foto: Un fotogramma de L’arbitro
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