Pesanti critiche a nome del capogruppo Mario Bruno, all´indomani dell´approvazione della circolare esplicativa firmata dall´assessore Asunis sul Piano-casa regionale
CAGLIARI - «La delibera con la quale la Giunta Regionale approva la cosi detta Circolare applicativa del finto Piano casa regionale è un distillato di contraddizioni, di illegittimità e della solita propaganda. Infatti la prima cosa che emerge dal testo è che la circolare si interessa solo del Capo primo della legge ad indicare che per quanto riguarda il Capo secondo, ovvero la modifica del Piano Paesaggistico, si rimanda all’accordo con il Governo senza il quale nulla può essere cambiato o derogato».
E' l'accusa del capogruppo regionele del Partito democratico, Mario Bruno, all'indomani della presentazione da parte di Asunis della
circolare, sottolineando che «se il Ppr non può ritenersi modificato dal Piano casa è altrettanto conseguente che tutto quello di cui parla la circolare (ampliamenti, incrementi volumetrici, deroghe ai Puc) non può essere realizzato perché in contrasto con le norme di salvaguardia attualmente vigenti e dunque in violazione del Codice del paesaggio».
La circolare - precisa ancora il capogruppo Pd - insiste ancora sul concetto di derogabilità ai Piani Urbanistici Comunali ben sapendo a quali conseguenze sul piano penale stiano spingendo i Comuni se dovessero essere autorizzate da questi opere in deroga ai propri strumenti urbanistici. «Cappellacci ed Asunis insomma fanno di tutto per non ammettere quella che appare oramai, solo una colossale debacle».
Ma la circolare, precisa Bruno, si presenta persino suggestiva quando tratteggia una sorta di salto mortale triplo affermando prima, che si possono superare i limiti di altezza, di distanza e i rapporti di copertura previsti dai Puc e subito dopo invece raccomandare che devono comunque essere rispettati i limiti previsti dal codice civile e dalle norme igienico-sanitarie quasi che i regolamenti edilizi dei comuni della Sardegna fino ad ora si siano applicati su Marte. «Insomma - conclude il Partito democratico - la delibera e la circolare non sembrano altro che il lamento disperato della Giunta regionale per una legge che sanno bene essere nata male, essere inapplicabile e che finirà perciò anche peggio».
Nella foto: Mario Bruno e Gabriele Asunis