S.A.
12 maggio 2010
Federcoopesca si riunisce a Stintino
Domani si svolgerà l’Assemblea regionale di Federcoopesca, articolazione organizzativa di Confcooperative che raggruppa in Sardegna una cinquantina di cooperative, con oltre 1500 soci

STINTINO - Il 13 maggio, con inizio alle 10,30 nella Sala Consiliare del Comune di Stintino, si svolgerà l’Assemblea regionale di Federcoopesca, articolazione organizzativa di Confcooperative che raggruppa in Sardegna una cinquantina di cooperative, con oltre 1500 soci, e che rappresenta circa la metà dei pescatori sardi, autonomi o associati, che operano nell’acquacoltura, nella pesca in mare e negli stagni.
In quest’ultimo settore, 30 compendi ittici in cui lavorano circa 700 persone, si vive una situazione di precarietà, a causa del regime di proroga delle concessioni che impedisce di avere il pieno titolo per gli investimenti e la partecipazione ai bandi pubblici. Federcoopesca è impegnata per la creazione di un “sistema pesca” in Sardegna, che veda l’interazione tra gli operatori, il mondo della cooperazione e le istituzioni.
Il futuro è orientato a migliorare la competitività della flotta sarda, che si avvale di 1300 imbarcazioni, il 90% delle quali adibite alla pesca artigianale, e un’adeguata distribuzione dello sforzo di pesca, per la conservazione delle specie ittiche in tutte le zone costiere dell’Isola. Il settore, così importante per l’economia e gli aspetti socio culturali della Sardegna, in previsione dei bandi Fep, Fondo Europeo Pesca, è coinvolto nell’organizzazione dei Piani di Gestione Locali, elaborati dai pescatori e dai ricercatori scientifici. I Piani, approvati dalla Regione e dal Ministero delle Politiche Agricole, sono poi trasmessi alla Commissione Europea.
«Confcooperative – sono parole del Presidente nazionale Massimo Coccia, attualmente anche alla direzione della federazione regionale – pensa ad uno sviluppo del territorio in chiave di integrazione con gli altri settori e in un’ottica produttiva di filiera; per questo, si lavora alla costituzione dei Gruppi di Azione Costiera (Gac), nelle principali marinerie dell’Isola». Si affronteranno nella riunione le preoccupazioni per i gravi problemi che attanagliano il settore, fra cui i costi per il caro gasolio, per l’adeguamento delle misure di sicurezza, per la commercializzazione del prodotto, per i danni da fauna protetta, in specie cormorani e delfini.
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