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S.A. 25 giugno 2010
A Madrid si parla il sardo
Il circolo dei sardi di Madrid "Ichnusa" ha promosso una serata nella capitale spagnola per presentare il progetto di salvaguradia della lingua sarda anche tra gli emigrati. Presente l´assessore Baire
A Madrid si parla il sardo

MADRID - Il Circolo dei sardi di Madrid "Ichnusa", presieduto da Gianni Garbati, ha organizzato il 17 giugno scorso l'incontro "Literaduras de frontera"- Progetu Medi Terra". La serata, finanziata dall'Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna – Servizio Lingua e Cultura sarda, si è svolta nel salone del Comitato italiani all'estero della capitale spagnola alla presenza dell'assessore Maria Lucia Baire.

Tra il pubblico anche il responsabile culturale dell'Ambasciata Italiana Emanuele Rozo Sordini e i rappresentanti dell'Istituto Italiano di Cultura Davide Scalmani e Paola Cordone. Garbati, cagliaritano trapiantato in Spagna da 12 anni, ha introdotto Pierpaolo Cicalò, presidente dell'Istituto Fernando Santi Sardegna che si occupa dell'assistenza e tutela degli emigrati italiani all'estero e degli immigrati in Italia, e Raffaele Melis, presidente onorario dell'Associazione dei Sardi in Spagna di Barcellona.

Entrambi hanno rimarcato l'importanza della tutela della lingua sarda all'interno delle comunità di emigrati ma non solo. Melis in particolare ha portato ad esempio il lavoro svolto dalla Catalogna per il recupero e il rispetto dell'idioma locale. “Medi Terra” è un progetto ideato dalla casa editrice Condaghes, che vede inoltre coinvolte l'editoriale catalana Fonoll e quella corsa Albiana. I tre editori hanno unito i propri sforzi per proporre ai lettori delle rispettive realtà linguistiche una collana dedicata a scrittori sardi, catalani e corsi le cui opere vengono proposte contemporaneamente nelle tre lingue.

Sono già disponibili i primi due romanzi: “A Ballu Tango”, di Antoni Arca, uscito in Corsica col titolo “Un tangò trà Argentina è Sardegna” e che a breve sarà pubblicato in catalano, e “L'utima pagina”, di George De Zerbi, nell'edizione sarda “S'ùrtima pàgina”. Hanno parlato diffusamente del progetto Jaume Graupera, della Fonoll, e Gianni Muroni, collaboratore della Condaghes e membro, insieme allo stesso Arca e a Antoni Buluggiu, della Als (Agentzia Literària pro su Sardu), che ha curato editing e traduzione per le opere in sardo.

Per ultimo ha parlato il linguista Xavier Frías Conde, che ha sottolineato l'imprescindibilità di uno standard linguistico per il sardo, pena il rischio di estinzione. Frías ha inoltre illustrato al pubblico il corso di lingua sarda che tiene all'Università di Girona, con tanto di unità didattiche, a dimostrazione del fatto che ogni lingua può essere insegnata senza impedimento alcuno.

Gli interventi dei relatori sono stati intervallati dalle letture curate dall'attore del Teatro Stabile della Sardegna, Cesare Saliu, che ha aperto proprio con un brano tratto da “A Ballu Tango”, proponendo poi brani in sardo tratti da spettacoli prodotti negli anni dalla Compagnia sarda ed ha concluso con una poesia di Luigi Cocco. Nel dibattito che è seguito, Frías e Graupera hanno ribadito la necessità di uno standard in risposta ad alcune domande del pubblico composto, oltre che dalla comunità sarda, anche da incuriositi al principio, e affascinati alla fine, spagnoli.

A chiusura della serata l'assessore Lucia Baire ha ricordato come in qualunque parte del mondo risiedano, gli emigrati sardi si caratterizzano per il ruolo di custodi del nostro patrimonio identitario all’estero. Ricordando l'importanza del lavoro per la diffusione di "Sa Limba", le associazioni sarde di Madrid e di Barcellona, ha aggiunto l’assessore, si sono mostrate particolarmente attente alla diffusione e alla promozione della lingua sarda che, con la sua forte base latina, si è coniugata nei secoli con il catalano e il castigliano. La Spagna, infatti, è tra le regioni più avanzate, assieme alla Sardegna (cosa che non avviene tuttora in Corsica), nel riconoscimento e nel rispetto delle minoranze linguistiche che contribuiscono all’arricchimento culturale della società civile.

Nella foto: Un momento del dibattito
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