Tanto è chiuso il reparto algherese di Ostetricia a causa della mancanza di attrezzature. Una vergogna: famiglie costrette a partorire a Sassari, Olbia, Cagliari o in continente. Problemi anche in altri reparti del nosocomio. All'orizzonte l'occupazione dell'ospedale
ALGHERO - Occhi puntati sulla delicata situazione della sanità nella Riviera del Corallo, mai in declino come in questo periodo. Da Regione, Asl, Provincia e Comune arrivano impegni, nel frattempo però Alghero vede smantellare, tassello dopo tassello, un delicato equilibrio, oltrechè ridursi paurosamente le prospettive di ristrutturazione del nosocomio e la possibilità di veder nascere il nuovo polo ospedaliero, così come ipotizzato solo qualche anno fa. Sarà, nel breve periodo, il tavolo tecnico aggiornato nel
summit del Calabona ad affrontare le emergenze, nel frattempo si continuerà a navigare a vista.
Ostetricia, reparto chiuso. Mai Alghero aveva dovuto affrontare un simile smacco dopo l'apertura dell'ospedale; mai Alghero aveva dovuto allontanare i propri cittadini per poter mettere al mondo i propri figli. Eppure è quello che succede ogni giorno in città, da novanta giorni a questa parte; un'eternità. E nonostante le rassicurazioni e promesse giunte prima a
luglio, poi ad
agosto e infine a
settembre, a detta di molti addetti ai lavori il reparto e la sala operatoria del Civile non riaprirà entro il mese.
Il reparto di Ostetricia è ko dal
15 giugno 2010. Da allora accetta solo ed esclusivamente urgenze. Tutto il resto è dirottato sui reparti sassaresi, tutt'altro che in buona salute, sovra-affollati e con carenze evidenti di personale. Molte mamme hanno invece preferito partorire a Olbia, Cagliari, e in alcuni casi addirittura in Continente. Da allora è il Comitato "Fiocchi Azzurri Fiocchi Rosa" a presidiare l'ingresso del Civile e manifestare tutta la contrarietà ad una situazione al limite della sopportazione.
Proteste clamorose. «Crediamo che chi ci rappresenta e i manager sanitari stanno mancando di serietà e di responsabilità», sottolinea con forza Giovanna Passerò, la portavoce del Comitato spontaneo di cittadini, che si chiede il motivo dei super stipendi dei politici e manager sanitari quando la sanità algherese vive situazioni da terzo mondo. «Il primo ottobre - attacca Passerò - se il reparto non sarà attivo noi lo occuperemo ad oltranza, finché Alghero non riavrà un reparto a misura di mamma e di bambino».
Nella foto: mamme algheresi protestano per la chiusura del reparto di Ostetricia