S.A.
25 settembre 2010
A Sassari nasce la Geriatria d´Urgenza
Il gruppo opererà nel Pronto Soccorso e si occuperà di studiare e affrontare le problematiche legate alla gestione dell´anziano, migliorarne l´assistenza e la cura

SASSARI – Al Pronto soccorso di Sassari nasce il gruppo di “Geriatria d'Urgenza” che si occupa di studiare e affrontare le problematiche legate alla gestione dell’anziano fragile o a rischio di fragilità, affetto da malattie croniche, complesse, con diversi gradi di disabilità o a rischio di perdere la propria autonomia. Si tratta di un gruppo di medici del Pronto soccorso e del reparto di Medicina d'Urgenza
dell'ospedale Santissima Annunziata di Sassari che quotidianamente vivono il problema della gestione del paziente anziano fragile che arriva in Pronto Soccorso.
La costituzione del gruppo è stata pensata nell'ottica di aprire nuove prospettive, con l'auspicio di poter migliorare l'assistenza e la cura del paziente anziano con più malattie che arriva al Pronto soccorso. «Le problematiche maggiori legate alla gestione dell’anziano in Pronto soccorso – spiegano dalla struttura di Viale Italia – sono strettamente dipendenti dalle aspettative che hanno l’anziano, i suoi familiari o chi se ne prende cura. E’ importante infatti capire
che in un’epoca in cui il primato epidemiologico è quello delle malattie croniche ad andamento degenerativo, si fa sempre più pressante la necessità di creare per l’uomo le condizioni per “stare bene” compatibilmente con i propri limiti, le proprie sofferenze e le
piccole e grandi disabilità».
Lo stesso concetto di salute si è progressivamente modificato: “guarire” non sempre rappresenta l’obiettivo irrinunciabile o da raggiungere a tutti i costi. Quello che conta è, sempre di più, essere nelle condizioni di vivere al meglio delle proprie funzioni, prendendo in considerazione i sintomi e tenendo a bada il dolore. Al binomio salute-assenza di malattia si è sostituito quello di salute-possibilità e capacità di convivere con i propri deficit, sia fisici che mentali.
«Sotto questo aspetto – proseguono dall’Unità operativa situata al piano terra del Santissima Annunziata – anche il Pronto soccorso, primo punto di accesso per la valutazione del paziente anziano che arriva in ospedale, si pone il problema di individuare una strategia d’intervento territoriale centrata sulle cure domiciliari che operi secondo un
approccio di tipo biopsicosociale che apre nuove prospettive per una nuova definizione della qualità dell’assistenza». Per i medici del neonato gruppo di Geriatria di’Urgenza non sempre è la scelta giusta
il ricovero del paziente anziano, o del grande anziano (ultra 85enne), anche se questa opzione potrebbe sembrare tale per i familiari, gli assistenti, il medico curante o per il paziente stesso.
L'ospedalizzazione nell’anziano infatti comporta numerosi rischi correlati alla fragilità e al rischio di aumento della perdita di autonomia, spesso precaria o già assente, del paziente stesso. Il ricovero ospedaliero infatti si associa sempre più frequentemente a sindrome da immobilizzazione a letto con conseguenti depressione del tono dell'umore, malnutrizione, aumento del rischio di cadute e fratture, piaghe da decubito, possibile cateterizzazione, rischio di infezioni nosocomiali fino alla morte per cause non correlate al motivo d'ingresso in ospedale ma strettamente dipendenti dalla degenza ospedaliera più o meno breve.
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