A.B.
28 novembre 2010
«Tv regionali, protestare è un dovere»
Dopo la decisione del Governo di escludere le emittenti regionali dai primi nove canali del digitale terrestre, secondo Fortza Paris «la politica ha il dovere di lottare per il rispetto della dignità»

CAGLIARI - «La decisione del Governo di attuare il piano di numerazione dei canali televisivi predisposto dall’“Agcom”, escludendo le tv regionali dai primi nove canali del telecomando, rappresenta una reiterata violazione delle promesse dell’esecutivo ed un atto irrispettoso verso l’editoria e gli utenti sardi».
Il partito Fortza Paris interviene sull’argomento, considerando «particolarmente grave il comportamento assunto dal Ministero dello Sviluppo Economico nell’eludere il problema sollevato dalle emittenti locali come se nulla fosse. Ciò dopo essersi speso in evidenti vacue promesse. Le tv locali rappresentano uno strumento informativo rilevante ed un veicolo per trasmettere cultura e conoscenza. Uno strumento fondamentale che interagisce con i sardi in ogni loro espressione sociale, professionale ed istituzionale. Perciò la corretta numerazione dei canali non può essere offuscata da tecnicismi certamente comodi per l’Agcom, ma che risultano chiaramente incomprensibili ad una larga parte della società».
Secondo Fortza Paris, il digitale terrestre doveva rappresentare un’occasione di sviluppo mentre, allo stato attuale, «si dimostra carente sia nella ricezione del segnale in gran parte della Sardegna, sia nel normale utilizzo, dove ancora una volta prevale la scelta centralista senza comprendere quale danno possa arrecare inserire le tv regionali nei primi nove canali del telecomando».
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