S.A.
21 gennaio 2011
Zuri: la marcia dei 4000 sardi
Lavoratori, politici, studenti e in testa i sindacati, hanno marciato da Zuri a Ghilarza per promuovere una nuova fase di rilanzio e sviluppo per l´isola

ZURI - Oltre 4mila persone hanno partecipato questa mattina (venerdì) alla manifestazione di Zuri, organizzata da Cgil, Cisl, Uil, Acli, Coldiretti, Pastorale del lavoro, Anci e Ups per chiedere allo Stato il rispetto dei diritti dei sardi, maggiori risorse finanziarie, una di-versa capacità di spesa da parte della Regione, la promozione del lavoro e la lotta alla povertà.
Delegazioni provenienti da tutta l’isola hanno animato e riempito di colori e bandiere i quasi quattro chilometri di strada provinciale che separano la frazione di Zuri (120 abitanti) da Ghilarza, dove si è conclusa la marcia (la seconda dopo quella del 27 settembre 2008), sotto la torre aragonese dove sventolavano le bandiere dei quattro mori e dei sindacati. Poco dopo le 10, dal piazzale antistante la chiesa romanica di San Pietro, si è mosso il corteo aperto da 7 cavalieri che stringevano altrettanti vessilli dei quattro mori. Dietro questa staffetta lo striscione della manifestazione, seguito dalle rappresentanze territoriali arrivate da tutta l’isola: le più numerose dalle zone e dalle aziende dove è più forte il malessere generato dalla crisi economica e dalla mancanza di lavoro.
Confusi tra la folla anche consiglieri regionali, di quasi tutti gli schieramenti politici, alcuni parlamentari, presidenti e assessori provinciali, sindaci e consiglieri comunali. Un tocco di giovanile partecipazione è stato dato dagli alunni di alcune classi delle scuole elementari, medie e del liceo di Ghilarza accompagnati dagli insegnanti.
Un’ora di marcia in mezzo alle campagne prima di arrivare sotto una pioggia fastidiosa e un freddo sempre più pungente sotto la torre aragonese dove don Pietro Borrotzu, responsabile regionale pastorale del lavoro, a nome delle associazioni della “Carta di Zuri”, ha spiegato ragioni e obiettivi dell’iniziativa. «Prossimo appuntamento a Cagliari in trenta mila - ha annunciato il sindacato – se non arriveranno le risposte attese su maggiori risorse finanziarie, definizione della vertenza sulle entrate, maggiore capacità di spesa e sua riqualificazione». Sono, queste, per Cgil, Cisl e Uil le condizioni primarie per rilanciare una nuova fase di crescita in Sardegna, promuovere nuove opportunità lavorative e per ridurre l’incidenza della povertà.
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