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Red 4 febbraio 2005
Deliperi, «abrogare la caccia in deroga!»
«La c. d. caccia in deroga – afferma Deliperi portavoce delle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d´Intervento Giuridico - è stata attivata per i pretesi e non dimostrati danni alle coltivazioni, le inesistenti "invasioni" di tordi, passeri e storni su richiesta dell´Assessore regionale dell´agricoltura e riforma agro-pastorale»
Deliperi, «abrogare la caccia in deroga!»

CAGLIARI - «Altro che accogliere le richieste venatorie di aprire nuovamente la caccia a febbraio! La Regione ci dovrà pensare mille volte.....» Così le associazioni ecologiste ed animaliste Amici della Terra, Lega per l´Abolizione della Caccia, WWF, Movimento U.N.A., Legambiente, E.N.P.A. e Gruppo d´Intervento Giuridico, nonchè i rappresentanti ecologisti nei Comitati regionale e provinciali faunistici di Cagliari ed Oristano che hanno già chiesto ai Presidenti della Regione Renato Soru e del Consiglio regionale Giacomo Spissu ed all´Assessore regionale della difesa dell´ambiente Tonino Dessì (nota dell´1 dicembre 2004) di assumere tutte le necessarie iniziative legislative ed amministrative finalizzate all´abrogazione della c. d. caccia in deroga. Il Consiglio regionale, su proposta della Giunta, ha approvato la legge regionale 13 febbraio 2004, n. 2 che consente l´effettuazione della c. d. caccia in deroga ex art. 9 della direttiva n. 79/409/CEE, istituto attuato in Italia con la legge n. 221/2002. Con successivo decreto Assessore regionale della difesa dell´ambiente n. 3/V del 18 febbraio 2004 è stata aperta la caccia in deroga alla Passera sarda (Passer hispaniolensis), alla Passera mattugia (Passer montanus), allo Storno (Sturnis vulgaris), al Tordo bottaccio (Turdus philomelos) ed al Tordo sassello (Turdus iliacus) per le giornate del 21, 22, 26 e 29 febbraio 2004 con la possibilità di abbattimento potenziale di ben 6.000.000 di esemplari da parte dei circa 50.000 cacciatori sardi. «La c. d. caccia in deroga – afferma Deliperi portavoce delle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d´Intervento Giuridico - è stata attivata per i pretesi e non dimostrati danni alle coltivazioni, le inesistenti "invasioni" di tordi, passeri e storni su richiesta dell´Assessore regionale dell´agricoltura e riforma agro-pastorale (nota prot. n. 296/Gab. del 13 febbraio 2004). La legge regionale n. 2/2004 risulta violare le direttive n. 79/409/CEE, n. 85/411/CEE e n. 91/244/CEE prevedendo la c. d. caccia in deroga in danno di tutte le "specie di fauna omeoterma" senza alcuna distinzione, senza alcun parere tecnico-scientifico dell´Istituto nazionale per la Fauna Selvatica (I.N.F.S.), prescritto dagli artt. 9 della direttiva n. 79/409/CEE e 19 bis della legge n. 157/1992 come introdotto dalla legge n. 221/2002 (vds. sentt. Corte cost. n. 135/2001, n. 53/2000, n. 272/1996, n. 248/1995, n., 35/1995). Il decreto assessoriale n. 3/V del 18 febbraio 2004 – continua Deliperi - ha violato ancor più pesantemente la normativa comunitaria in materia, prevedendo la c. d. caccia in deroga senza aver esperito alcun rimedio alternativo, senza dimostrare i pretesi danni alle coltivazioni agricole, coinvolgendo specie avifaunistiche già oggetto dell´ordinaria stagione venatoria appena conclusa, autorizzando prelievi venatori potenziali tutt´altro che modesti e marginali in pieno periodo migratorio prenuziale e riproduttivo, in palese spregio della giurisprudenza della Corte di Giustizia in tema (vds. sentenze 16 ottobre 2003, causa C-182/02; 7 dicembre 2000, causa C-38/99; 19 gennaio 1994, causa C-435/92; 17 gennaio 1991, causa C-157/89)». Le associazioni ecologiste ed animaliste Lega per l´Abolizione della Caccia, Amici della Terra, Gruppo d´Intervento Giuridico, Movimento U.N.A. e L.A.V. hanno provveduto ad inoltrare denuncia in merito (note del 13 e del 20 febbraio 2004) alle autorità nazionali e comunitarie, comportando l´apertura da parte della Commissione europea della procedura di accertamenti ex art. 226 del trattato U.E. n. 2004/4242, mentre il Governo nazionale ha esperito il ricorso per conflitto di attribuzione n. 7 del 27 aprile 2004 davanti alla Corte costituzionale. Inoltre le associazioni ambientaliste ed animaliste WWF, E.N.P.A., Legambiente hanno acquisito la relazione I.N.F.S. n. 2573/2004 che esplicitamente esclude la sussistenza delle condizioni ecologiche-naturalistiche per la c. d. caccia in deroga nel caso della normativa sarda. «In realtà conclude Deliperi - come appare evidente, mediante il meccanismo procedurale della c. d. caccia in deroga la Regione autonoma della Sardegna sembra essersi preoccupata esclusivamente di aggirare per l´ennesima volta il divieto di prolungamento della stagione venatoria oltre il termine ultimo del 31 gennaio, stabilito dalle direttive n. 79/409/CEE, n. 85/411/CEE e n. 91/244/CEE, dalla legge n. 157/1992 (artt. 18 e 30) e dalla medesima legge regionale n. 23/1998 e confermato dalla giurisprudenza costituzionale costante (vds. sentt. Corte cost. n. 311/2003, n. 227/2003, n. 226/2003, n. 536/2002, n. 323/1998, n. 272/1996, n. 35/1995, n. 577/1990, n. 1002/1988) nonché da numerosissime pronunce dei Giudici amministrativi. Si chiede, pertanto, l´abrogazione di quel "mostro giuridico" dal pesante impatto ecologico rappresentato dalla legge regionale n. 2/2004».



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