A.B.
17 aprile 2011
«Servono garanzie dagli enti locali»
Petrolchimico, prosegue l’occupazione della sala consiliare di Porto Torres. Interviene il segretario generale della Cgil di Sassari Antonio Rudas

PORTO TORRES- Una nuova richiesta di adesione formale degli enti locali alle richieste dei lavoratori, che pretendono la continuità occupazionale nel sito industriale di Porto Torres, è arrivata ieri nell’aula consiliare del Comune di Porto Torres, occupata da venerdì mattina da un presidio di operai delle attività legate alla chimica degli stabilimenti turritani. Dopo un incontro avvenuto ieri coi rappresentanti dei Comuni di Sassari e Porto Torres e della Provincia di Sassari, i lavoratori hanno deciso di mantenere il presidio in attesa che il sostegno alle richieste delle maestranze venga formalizzato.
«La lotta per il lavoro andrà avanti e se sarà il caso si arricchirà di nuove iniziative – ha detto Antonio Rudas, segretario generale territoriale della “Cgil”, anche lui rimasto tutta la notte a occupare l’aula del Consiglio – fin quando non arriverà il sostegno formale degli enti locali alle istanze dei lavoratori». Gli operai della chimica e dell’indotto chiedono che l’annunciata chiusura delle attività della chimica di base, che dovrebbe essere sostituita dalla cosiddetta “chimica verde” del progetto “Eni-Novamont”, non causi la perdita dei posti di lavoro. In un documento che hanno proposto agli enti locali di sottoscrivere, chiedono garanzie sulla continuità occupazionale: tutti devono mantenere il lavoro e non essere costretti alla disoccupazione o al ricorso ad ammortizzatori sociali come la cassa integrazione.
Nella foto: Antonio Rudas,segretario generale territoriale Cgil
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