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Red 9 settembre 2011
Carcerata incinta gemelli minaccia aborto
La donna, al terzo mese di gravidanza, si è sentita male nell’Istituto Penitenziario di Buoncammino nella notte di mercoledì ed è stata immediatamente trasferita nel reparto di Ostetricia del nosocomio cagliaritano dove è piantonata
Carcerata incinta gemelli minaccia aborto

CAGLIARI - «E’ stata ricoverata al San Giovanni di Dio per minaccia d’aborto V. D. 28 anni, di nazionalità serba, madre di quattro bambini di 8, 6, 5 e 3 anni, incinta di due gemelli. La donna, al terzo mese di gravidanza, si è sentita male nell’Istituto Penitenziario di Buoncammino nella notte di mercoledì ed è stata immediatamente trasferita nel reparto di Ostetricia del nosocomio cagliaritano dove è piantonata». Lo rende noto Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” ricordando che «la giovane fin dalle prime settimane di gravidanza era stata ricoverata per un’intera settimana nell’ospedale “San Martino” di Oristano proprio per minaccia d’aborto».

«La giovane slava che ha potuto effettuare alcuni colloqui telefonici con il marito, che attualmente si trova in un campo nomadi in Sardegna, era stata già sottoposta a terapia ormonale dai Medici del carcere ma non è stato sufficiente. La donna, costantemente monitorata per gravidanza a rischio, è stata quindi trasferita all’Ospedale dove sarà trattenuta per scongiurare il rischio della perdita dei due bambini».

«Il ricovero urgente nella struttura sanitaria cagliaritana – sostiene la presidente di SDR – conferma che le condizioni di V.D. non possono essere ritenute compatibili con la detenzione specialmente in un Istituto sovraffollamento. Nel caso specifico alla condizione di gestazione a rischio si aggiunge l’ansia derivante dalla preoccupazione dei quattro bambini rimasti nel campo nomadi con il padre». «L’auspicio è che il Magistrato – conclude Caligaris – consenta alla giovane donna di essere collocata ai domiciliari oppure in una struttura alternativa dove possa anche riabbracciare i suoi bambini».



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