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A.B. 11 settembre 2011
Cisl: Manifestazione per dar forza alla Sardegna
Il segretario generale Mario Medde ha annunciato per ottobre una manifestazione del popolo sardo e l’Assemblea Costituente nella prossima primavera, per dare forza alle richieste dell’Isola e per superare le inefficienze locali
Cisl: Manifestazione per dar forza alla Sardegna

CAGLIARI - «Non sono sufficienti trecentoventimila persone al di sotto della soglia di povertà relativa e assoluta, cinquantamila giovani senza alcuna copertura da parte dello stato sociale, un tasso di disoccupazione oltre il tredici per cento, il crollo del sistema industriale, per avere dal Governo l’attenzione necessaria a promuovere in Sardegna un’inversione di rotta». Questo l’incipit dell’intervento di Mario Medde, segretario generale della “Cisl Sardegna”.

«Gli indizi sono ormai tanti. Anzi, i fatti da qualche tempo evidenziano come il Governo, ma anche lo Stato, non rappresentino un valore aggiunto per la Sardegna, ma addirittura un elemento negativo per il lavoro e lo sviluppo. Gli ultimi esempi – prosegue Medde - riguardano i contenuti della manovra anticrisi e il provvedimento sul Patto di stabilità, ma anche i comportamenti sulla “Keller” e su “Vinyls”, per non tacere sulla vicenda dei trasferimenti erariali e tributari. È evidente, dunque, l’urgenza di non accettare supinamente questi atteggiamenti e comportamenti. Si tratta di rilanciare la vertenza interistituzionale Stato-Regione e di darle forza attraverso una mobilitazione delle rappresentanze sociali, economiche e degli Enti locali».

«In questa direzione – chiarisce il segretario - sono due le proposte che possono recuperare la debolezza della Sardegna: una manifestazione del popolo sardo, da tenersi nel mese di ottobre, che renda esplicita la volontà dei lavoratori e dei pensionati sardi sui diritti dell’Isola e l’assemblea costituente che, attraverso il diretto coinvolgimento di tutti i cittadini, elegga un apposito organismo che, insieme al Consiglio Regionale, approvi le nuove norme dello statuto e della legge statutaria e i principali contenuti del nuovo patto costituzionale tra la Regione e lo Stato. Finché i problemi della Sardegna resteranno confinati nel Palazzo e le ingiustizie subite nei rapporti con il Governo e lo Stato non diventeranno occasione e stimolo per un rinnovamento della politica, per una diversa credibilità delle istituzioni sarde, recuperando anche le inefficienze e i ritardi della Regione, le lamentazioni non supereranno il mare che ci separa dal Continente. Ecco perché – conclude Mario Medde - una grande manifestazione popolare e l’Assemblea Costituente possono rappresentare una svolta positiva non solo in Sardegna, ma anche nei rapporti Stato-Regione».

Nella foto: Mario Medde, segretario generale Cisl Sardegna



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