La sospensione dei decreti di autorizzazione all’export non si applica a quegli stabilimenti che importano le carni suine e le trasformano in prodotti lavorati: lo ha annunciato giovedì il Dicastero della Salute
CAGLIARI - E' meno restrittiva la decisione del Ministero della Salute di bloccare le esportazioni fuori dal territorio regionale: ne sono escluse, infatti, le aziende suinicole sarde che lavorano carne di importazione.
Giovedì il dicastero della Salute ha rettificato la precedente nota del 14 novembre e comunica che la sospensione dei decreti di autorizzazione all’export non si applica a quegli stabilimenti che importano le carni suine e le trasformano in prodotti lavorati. Le sollecitazioni sono arrivate dalla
Regione su richiesta delle categorie interessate, ed è il primo passo verso un'indagine più accurata sulla pesta suina che si concretizzerà nel prossimo incontro con il nuovo ministro Balduzzi.
«Continuiamo ora - spiegano il presidente della Regione Ugo Cappellacci e gli assessori della Sanità Simona De Francisci e dell’Agricoltura Oscar Cherchi - in questo difficile lavoro, con Roma e Bruxelles, per permettere che le nostre aziende virtuose e certificate e che soprattutto lavorano anche carne sarda di poter esportare, in modo da valorizzare al meglio le produzioni isolane. Contestualmente, andiamo avanti con le misure di lotta per debellare la peste suina africana, condizione essenziale per convincere l’Europa a rimuovere in tempi brevi il blocco».