S.A.
8 dicembre 2011
Campagna cinghiali: si riparte al Parco
Tante le novità messe a punto dal gruppo tecnico di lavoro coordinato dall’Ente Parco di Porto Conte una programmazione triennale dell´operazione. Un piano allo studio anche per il daino

ALGHERO - Dopo la pausa estiva riprende nell’area del Parco Regionale di Porto Conte l’attività di gestione e controllo della popolazione del cinghiale. Un operazione ormai codificata e che rientra a pieno nelle attività di gestione dell’area protetta.
Tante le novità messe a punto dal gruppo tecnico di lavoro coordinato dall’Ente Parco di Porto Conte e che vede attivamente coinvolti nel piano di controllo tutti gli altri enti competenti in materia: Provincia di Sassari, Corpo Forestale, Ente Foreste della Sardegna, Servizi Veterinari Asl1, Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna e naturalmente la supervisione dell’Assessorato Regionale per la Difesa dell’Ambiente e la consulenza scientifica del Dipartimento di Zoologia dell’Università di Sassari. Innanzitutto la programmazione triennale del Piano di controllo, già approvato dall’ISPRA.
Non si agirà dunque di in anno in anno, ma ci sarà una programmazione triennale che consentirà una maggiore efficacia degli interventi di riduzione e controllo. Tra le novità messe a punto, oltre la consueta azione di catture con le gabbie nelle zone più sensibili, ci sarà l’azione coordinata dei coadiutori della fauna selvatica. In sostanza cacciatori appositamente formati e qualificati per svolgere interventi di prelievo selettivo all’interno di specifiche aree individuate e sotto la sorveglianza del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale. A breve saranno attivati tre specifici corsi di formazione in accordo con il centro di formazione della Regione Sardegna.
Stiamo concludendo le procedure amministrative - spiega il Direttore del Parco di Porto Conte Vittorio Gazale - dopodiché partiranno i corsi che qualificheranno queste figure peraltro presenti in tutti i parchi e che ci affiancheranno nella gestione della fauna. Si chiameranno coadiutori e non più cacciatori. Un ruolo di grande responsabilità che verrà loro affidato e che non si limiterà alle sole azioni di prelievo venatorio, ma anche di supporto ai censimenti e controlli anche di altre specie animali in squilibrio. Inoltre, grazie al supporto scientifico e sanitario dei veterinari Asl1, dei biologi dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna e degli zoologi dell’Università verranno svolte analisi sanitarie sui capi abbattuti oltre che genetiche per valutare gli indici di ibridazione della popolazione del cinghiale.
«Il punto di forza del piano di controllo triennale di Porto Conte -prosegue il Direttore del Parco - è senz’altro la condivisione di un percorso metodologico con tutti gli organi tecnici istituzionali che ha consentito di valutare, recepire e ottimizzare al contesto territoriale locale tutte le norme in materia di gestione faunistica». Il gruppo di lavoro sta inoltre lavorando per una gestione ottimale anche di una altra specie animale cresciuta in modo sensibile cioè quella del Daino, introdotto nel 1972 con tre esemplari ed oggi con oltre 200 individui censiti.
«A breve proporremmo alla Regione una bozza di piano di controllo del daino - conclude Gazale - è necessario infatti ridurre al minimo l’invasività di tali animali che sempre più frequentemente si introducono nelle zone coltivate. Il Parco deve essere concepito in chiave positiva e di sviluppo per cui il nostro obbiettivo è quello di riequilibrare i rapporti tra le diverse specie e conseguentemente ridurre ogni eventuale disagio alle comunità circostanti».
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