Red
9 gennaio 2012
Il calabrone killer arriva in Sardegna
Nuovo nemico naturale delle api. Lo ha accertato l’Istituto Zooprofilattico della Sardegna che ha avuto la conferma scientifica della sua presenza dopo un ritrovamento avvenuto i giorni scorsi in Gallura

SASSARI – Un nuovo nemico naturale delle api è arrivato in Sardegna. Si tratta della Vespa crabro Linnaeus, comunemente nota come calabrone o “european hornet”. Lo ha accertato l’Istituto Zooprofilattico della Sardegna che ha avuto la conferma scientifica della sua presenza dopo un ritrovamento avvenuto i giorni scorsi in Gallura. L’identificazione è stata fatta dagli entomologi dal Dipartimento territoriale di Cagliari.
«Il calabrone è un imenottero di grandi dimensioni che può superare i quattro centimetri di lunghezza. È una specie diffusa in Europa e in Italia, e da qualche tempo abbiamo avuto il sospetto della sua comparsa con alcune segnalazioni anche in Sardegna – spiega il responsabile della sede Izs di Cagliari, Manuel Liciardi-. Perciò mancava solo la conferma ufficiale, notizia che è arrivata i giorni scorsi con l’identificazione di un grosso esemplare da parte del nostro Dipartimento».
«Il calabrone è un nemico naturale delle api domestiche perché può attaccare gli alveari e uccidere un gran numero di operaie – aggiunge il direttore generale dell’Izs, Antonello Usai - ma ci sono pericoli anche per l’uomo, perché si tratta di una specie abbastanza aggressiva. La sua puntura, infatti, inocula un veleno che può scatenare reazioni allergiche nelle persone ipersensibili e shock anafilattico nei casi più gravi. Perciò la raccomandazione è quella semplice ma efficace di non stuzzicare i favi dove nidificano i calabroni, perché le conseguenze potrebbero essere molto spiacevoli».
Il calabrone costruisce favi che possono superare il mezzo metro di altezza. È solito nidificare nei sottotetti delle abitazioni, nelle cavità degli alberi o negli anfratti dei muri e si può riconoscere perché ha il torace di colore rossiccio e l’addome con bande trasversali gialle, intervallate da strisce e macchie di colore bruno scuro o bruno aranciato. Per gli apicoltori e i servizi veterinari, la sua comparsa rappresenta un nuovo nemico di cui tener conto nel caso di improvvisa moria delle api.
All’Istituto Zooprofilattico della Sardegna è presente l’attività di identificazione degli insetti e degli artropodi di interesse medico-veterinario alla quale possono rivolgersi le le Asl, il Corpo Forestale, i Nas, i veterinari e le associazioni di categoria per avere supporto nel campo della prevenzione e del controllo sanitario. Infatti gli artropodi, tra cui le zecche, sono spesso responsabili della trasmissione di malattie all'uomo o ad altri animali e rappresentano un potenziale vettore per i virus e i batteri.
Foto F. Fois e P.M. Piras
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