S.A.
13 gennaio 2012
Leptospirosi: primo caso a Porto Conte
L’Istituto Zooprofilattico della Sardegna ha diagnosticato la presenza di batteri del genere Leptospira in un cinghiale abbattuto all’interno dell’area protetta. E´ una malattia trasmissibile all´uomo

ALGHERO – L’istituto Zooprofilattico della Sardegna ha accertato il primo caso di positività alla leptospirosi all’interno del Parco naturale di Porto Conte, ad Alghero. L’esito è arrivato dai laboratori del Dipartimento di Sanità animale di Sassari, che hanno sottoposto ad analisi un cinghiale abbattuto nell’ambito della campagna di controllo degli animali nell’area protetta.
«La leptospirosi è una zoonosi, cioè una malattia trasmissibile dagli animali all’uomo – spiega il direttore generale dell’Izs, Antonello Usai -. È causata da batteri sottili e spiraliformi che per sopravvivere hanno bisogno di umidità. Perciò il rischio di infezione per gli altri animali e per l’uomo, è quello di venire a contatto con acqua contaminata dalle urine dei mammiferi portatori, come i topi, i cinghiali, i maiali e i cani. Ecco perché raccomandiamo ai cacciatori della zona di usare alcune semplici precauzioni – prosegue Usai –, come l’uso dei guanti in lattice e molta cautela nel caso di contatto con i cinghiali. Poche semplici regole per evitare rischi».
Le leptospire isolate devono ancora essere identificate tra gli oltre 250 tipi classificati in letteratura scientifica. Per arrivare ad una veloce tipizzazione, i laboratori dell'Izs si avvarranno della collaborazione del Centro di referenza nazionale di Brescia e dell'Istituto Pasteur di Parigi. «Conoscere i sierotipi circolanti è molto importante dal punto di vista epidemiologico – concludono i tecnici dello Zooprofilattico – perché questi patogeni mantengono il loro ciclo vitale grazie ad animali-serbatoio specifici. Per cui, a seconda della Leptospira isolata, potremo capire dove andare a cercare la causa dell'arrivo dei batteri nel Parco».
La malattia. La leptospirosi è una patologia che colpisce soprattutto i reni, ma può interessare anche altri organi come il fegato o il cervello e causare infezioni talvolta mortali. È una malattia antica e nota da secoli agli esperti, ma di recente l’Organizzazione mondiale della Sanità l’ha inserita tra quelle emergenti a causa dell’aumento dei fattori di rischio legati alla crescita demografica e alle precarie condizioni igienico-sanitarie dei Paesi in via di sviluppo. La manifestazione della leptospirosi nell’uomo compare dopo un periodo di incubazione che va da 2 a 20 giorni, ed è caratterizzata da diversi sintomi che possono essere confusi con altre patologie, compresa l’influenza. L’argomento è stato affrontato di recente in Sardegna dal dottor Mathieu Picardeau, uno dei massimi esperti internazionali del Pasteur Institut, che ha tenuto un incontro formativo all’Istituto Zooprofilattico.
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