S.A.
26 gennaio 2012
Peste suina, 15mila aziende a rischio
Stop a restrizioni e subito piano di rilancio settore sono le richieste di Copagri, Coldiretti, Cia e Confagricoltura. La risposta dell´assessore regionale Oscar Cherchi

CAGLIARI - Allarme degli allevatori isolani per gli ultimi focolai di peste suina nell'isola e la conseguente paralisi delle 15mila aziende di macellazione e lavorazione di carni sarde. Lo hanno lanciato Copagri, Coldiretti, Cia e Confagricoltura: dalle 4 organizzazioni di categoria sono arrivate le indicazioni per uscire dal tunnel.
«La più grande difficoltà – risponde l’Assessore dell’agricoltura, Oscar Cherchi - è quella di mettere in atto provvedimenti strutturali che rendano antieconomico l’allevamento senza regole di pochi allevatori privi di scrupoli, salvaguardando allo stesso tempo le attività di quelli che, con grandi sacrifici, rispettano le regole. Proprio a questi ultimi è rivolta l’attenzione della Giunta regionale che, con gli assessorati competenti, sta mettendo a punto le strategie necessarie».
Un primo provvedimento riguarda proprio i maggiori oneri di alimentazione animale sostenuti dalle imprese in conseguenza delle misure restrittive disposte per il controllo della Psa: «Per venire incontro a questa esigenza - conferma l’esponente della Giunta Cappellacci – verrà proposto un emendamento urgente alla finanziaria con il quale sarà autorizzata la spesa di 3 milioni di euro. Si tratta di un misura, che, dopo l’opportuna notifica alla Commissione Europea competente sugli aiuti di Stato, consentirà di dare una prima risposta al comparto, alla quale ne seguiranno altre in attuazione di un percorso comune già avviato con gli altri assessorati interessati».
Sul fronte strettamente sanitario, l’assessore della Sanità Simona De Francisci ricorda il decreto firmato dal presidente della Regione, condiviso con Bruxelles e il ministero della Salute, del novembre scorso, grazie al quale si sono intensificate le ispezioni e le sanzioni per arginare il pascolo brado, unitamente ad altre azioni volte alla regolarizzazione degli allevamenti nei Comuni a rischio.
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