S.A.
13 febbraio 2012
Peste suina: «subito intervento Regione»
Copagri chiede alla Giunta regionale di attuare i progetti pilota e di destinare i finanziamenti alla ristrutturazione o la realizzazione delle strutture di allevamento

CAGLIARI - «Il comparto suinicolo della Sardegna merita ben altre sorti». Per questo Copagri Sardegna, in linea con il documento sottoscritto di recente con le altre organizzazioni agricole e sottoposto all'attenzione della Regione, chiede «un'accelerata alla Giunta sull'elaborazione, approvazione e attuazione, d’intesa con gli Enti Locali, dei previsti “progetti pilota”».
Si tratta dei piani proposti dai Comuni «che la Regione avrebbe già dovuto iniziare a valutare per favorire l’emersione degli allevamenti di suini non ancora censiti, e con la conseguente messa a disposizione degli allevatori dei recinti necessari al confinamento e controllo dei maiali allo stato brado». «Allo stesso tempo - aggiungono da Copagri - occorre dare immediata attuazione alla delibera regionale per la spesa degli 8,5 milioni previsti per la ristrutturazione o la realizzazione delle strutture di allevamento che rispettino la legge».
Dal canto suo la Commissione Agricoltura del Consiglio regionale deve esprimersi, così come l’Unione Europea, sulla compatibilità dell’aiuto con le regole comunitarie sulla concorrenza. Inoltre, per Copagri Sardegna «non è giusto che siano utilizzate le risorse destinate agli allevatori per risarcire dei maggiori costi subiti a seguito della delimitazione, non per loro colpa, delle zone di protezione e sorveglianza dopo il riscontro di focolai di peste». Piuttosto che destinarli «all’ammodernamento delle strutture di allevamento suinicolo».
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