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S.A.
29 febbraio 2012
Banche e microimprese sarde: rapporto in crisi
In Sardegna finanziamenti prossimi alla “crescita zero”. Secondo Murgianu di Confartigianato Imprese Sardegna il sistema bancario non risponde alle richieste delle microimprese

CAGLIARI - «In questa perdurante crisi, per le aziende sarde l’accesso al credito sarebbe l’unica ancora di salvezza, soprattutto per le più piccole. Purtroppo, però, il rapporto tra banche e microimprese è sempre più difficile e restrittivo». Questa è la prima riflessione di Luca Murgianu, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, dopo l’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato, del “Rapporto sulla Consistenza e dinamica del credito”, sui dati del Bollettino della Banca d’Italia (giugno 2011-novembre 2011).
Dei finanziamenti alla Sardegna, 3 miliardi e 78 milioni sono stati stanziati a imprese sotto i 20 addetti, mentre 8 miliardi e 667 milioni sono andati alle imprese di maggiore dimensione. «Gli indicatori – sottolinea Murgianu – denotano come occorra lavorare di più per rafforzare la fiducia creditizia verso le imprese con meno di
20 addetti. E questo risultato si lo può raggiungere diffondendo
maggiormente lo strumento dei Confidi tra le realtà imprenditoriali».
Il problema della liquidità da parte degli istituti di crediti è diventato un pericoloso «muro contro muro» e seppur la situazione non è rosea in tutta l'isola, la Provincia di Sassari è solo al terzo posto come credito concesso alle aziende. Un miliardo e 975milioni di euro nel totale, di cui 634milioni di euro a quelle con un numero a partire da 20 lavoratori, e 1.340 milioni di euro per quelle più ridotte.
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