S.A.
23 giugno 2012
Solleciti alle imprese: la Rai ci riprova
A febbraio la televisione di Stato aveva tentato di far pagare il canone alle imprese anche per il possesso di computer, tablet e smartphone ma il Ministero aveva bloccato il provvedimento. Ora la tv di stato ci riprova. La protesta di Confartigianato Imprese Sardegna

CAGLIARI - In questi giorni, sugli artigiani sardi e su tutti gli altri
imprenditori, si sta abbattendo, per la seconda volta nell’arco di pochi
mesi, un’alluvione di solleciti di pagamento del canone speciale Rai. «Richieste – sottolinea Luca Murgianu, presidente di Confartigianato
Imprese Sardegna – che, nella maggior parte dei casi, sono illegittime
perché rivolte ad aziende che non possiedono apparecchi radio-televisivi
e quindi non devono pagare alcun abbonamento».
A febbraio la televisione di Stato aveva tentato di far pagare il canone alle imprese anche per il possesso di computer, tablet e smartphone, ma aveva dovuto fare dietrofront dopo la protesta delle organizzazioni imprenditoriali e l’intervento del Ministero dello Sviluppo Economico. Ora l'azione si ripete: «un comportamento quanto meno discutibile – sottolinea ancora Murgianu - che costringe gli artigiani e imprenditori a dover dimostrare alla Rai di non possedere radio e tv, con un ulteriore adempimento burocratico».
«Ricordiamo che pagare il canone Rai è un obbligo per tutti coloro che
in azienda posseggono radio e televisioni – conclude il presidente di
Confartigianato Sardegna – ma non possiamo accettare il metodo di
sparare nel mucchio per rastrellare risorse. In questo momento di
gravi difficoltà per i nostri imprenditori, di tutto abbiamo bisogno
tranne che di altri oneri e di adempimenti burocratici così pesanti e
ingiustificati».
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