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C.S.
4 ottobre 2012
Focus sulla Patella ferruginea
Una conchiglia di forma tronco-conica rotondeggiante con costole radiali che originano un bordo esterno dentellato. I dati esposti nel corso di una conferenza presso la Torre di San Giacomo

ALGHERO - Ma chi l’ha detto che la ricerca scientifica è roba noiosa per vecchi e paludati professoroni? Ne è un esempio lo studio della patella ferruginea presentato martedì mattina (2 ottobre) presso la Torre di San Giacomo da Gian Franco Russino, direttore dell’area Marina protetta di Capo caccia-Isola Piana e illustrato dal giovane ricercatore dott. Marco Casu del dipartimento di Scienze Naturali e del Territorio dell’Università di Sassari.
Nel corso dell’esposizione dei dati, è emerso che l’attività di ricerca è stata un lavoro metodologico scientifico codificato ma supportato anche da tanta creatività, intuizione e adozione di strategie mirate ad avere il minor impatto su una specie a rischio di estinzione come la patella ferruginea. Un esempio? Lo studio ha effettuato la mappatura genetica della specie tra la Sardegna, Corsica e su 1500 km di coste africane. Il problema era staccare le patelle da uno scoglio, asportare una quantità infinitesimale dell’animale marino e poi ricollocarlo precisamente nello stesso punto dal quale era stato staccato.
Inizialmente il metodo è stato applicato su specie comuni di patelle non a rischio di estinzione, una volta accertato che non si creavano problemi, è stato applicato alla “preziosa” ferruginea. Un altro ostacolo da superare per la ricollocazione delle patelle, seppur i ricercatori sono stati supportanti da tanta tecnologia, come il Gps, è stato il dovere operare immersi in mare su pareti rocciose a picco sul mare battute dal moto ondoso incessante.
La patella ferruginea ha una conchiglia di forma tronco-conica rotondeggiante con costole radiali che originano un bordo esterno dentellato. Gli studi condotti dimostrano che la specie è in forte diminuzione a causa del prelievo illegale da parte dell’uomo, dal degrado dell’habitat e dalla bassa fecondità. Il ricercatore dott. Marco Casu ritiene importante il rinvenimento degli esemplari di Capo Caccia nonché la determinazione della variabilità genetica interna ed eventuali differenziazioni con quelle già indagate in Sardegna.
Nella foto: il ricercatore dott. Marco Casu durante la presentazione dello studio sull’attività di ricerca sulla patella ferruginea, presso la torre di San Giacomo (2 ottobre 2012).
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