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Luigi Coppola 9 luglio 2005
La Spellbound Dance Company apre le danze al Festivalguer
Il corpo di ballo diretto da Mauro Astolfi inaugura il circuito danza Sardegna 2005 al Forte Maddalena. Il "Camouflage" è il primo spettacolo ballato, inserito nel Festivalguer 2005, promosso e organizzato dall´Associazione Enti Locali per lo Spettacolo della Provincia di Cagliari
La Spellbound Dance Company apre le danze al Festivalguer

ALGHERO - In una particolare sala d´aspetto di un nosocomio, donne nell’attesa di un consulto medico, alcune forse, future mamme, sfogliano nervosamente quotidiani, tentando di dissimulare il disagio di quell’attesa non piacevole. Medici un pò troppo distaccati dal...giuramento d´Ippocrate, più interessati alle evoluzioni delle pazienti che nel frattempo, riposti fogli e riviste, librano in voli leggeri come farfalle...s´avvitano ai piedi di quest´ultimi. I sanitari assecondano le danze delle loro assistite che continuano fluide sulle note di Beethoven. Sono le coreografie che avviano Camouflage Maskera, ispirazione coreografica ideata dal cortometraggio di Jonathan Hodgson, dall´omonimo titolo. Venerdì 8 luglio, al Forte della Maddalena, parte la Spellbound Dance Company. Il corpo di ballo, diretto dal regista coreografo Mauro Astolfi è un´affiatata equipe di danzatori costituita da Caterina Bonasia, Alessandra Chirulli, Vittorio Colella, Maria Cossu, Eva Grieco, Maurizio Montis, Marianna Ombrosi, Francesca Poglie, Angelo Venneri, Sofia Barberio. E´ scarsa l´affluenza di pubblico seppur efficace per uno spettacolo di danza, mai sufficientemente spinto all´attenzione metodica dello spettatore, troppo spesso appiattito su stereotipi d´intrattenimento preconfezionati. Consueta attesa che supera i 30 minuti, prima di vedere i ballerini entrare sul palco, ma è necessario il calar della notte per rendere compatibile lo spettacolo nel gioco di luci.
Meno idonea la ribalta, ingenerosa ad ospitare un´esibizione che meriterebbe spazi ben maggiori dei pochi metri disponibili. Cambia la musica, muta l´ambientazione. Figure robotiche, movimenti spaziali stagliano scosse elettriche che sfumano in un ballo solitario di homo primordiale. Confusi nella musica cibernetica, muovono corpi, in una nudità semplice raggiungendo punti di non ritorno. Riparte una melodia diversa: una sonorità new age che prende forma e da movimento ai corpi che aumentano e popolano il nuovo mondo. Riparte la vita in una danza che tramette coraggio, serenità, rinnovato anelito di contatto fra i corpi prima separati. I riflessi di luci policromatiche accompagnano serenamente le figure sincronizzate di tre ballerine che alternano passi solisti ad animazioni con i partner. Torna il suono metallico cibernetico governato dai computer e vestito nero nei corpetti dei danzatori. Uno scroscio spontaneo d´applausi separa l´ultima parte dello spettacolo, caratterizzato da una formidabile tenuta atletica dei danzatori, provati anche nel caldo che non risparmia il sudore, nebulizzato sulla mini pista.Una fusione integrata di suoni e movimenti che spaziano nel tempo, nelle epoche diverse per le musiche (classica e moderna) di L.V. Beethoven e Marco Schiavoni. L´epilogo, danzato del sestetto lunare in rosso porpora, comunica desideri confusi. Emozioni e sentimenti mutanti nell´arte di dissimulare l´identità dei corpi. Un aspetto fisico che cambia in un’evoluzione difficile da credere, ma affascinante proprio per questo. L´ovazione finale dopo ottanta e passa minuti d’instancabili piroette ed evoluzioni premiano i ragazzi che continueranno la loro danza avvolta di grazia. Prossimo appuntamento in danza, venerdì 15 luglio: in arrivo il Bottega Sircus di Enzo Celli.
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