Mauro Pili
22 aprile 2013
L'opinione di Mauro Pili
Le omissioni di una morte per gas
Se fossero confermate da fonti non anonime e ufficiali, le dichiarazioni
attribuite al Dap Sardegna dovrebbero portare alle immediate dimissioni dei vertici regionali e nazionali della struttura del Ministero della Giustizia. Affermare che il decesso del giovane marocchino sia stato causato da un incidente è semplicemente offensivo per il buon senso e la ragione. Si tratta di una velina informativa che mira solo a nascondere le reali responsabilità nella gestione sempre più grave del sistema penitenziario sardo. Dichiarare che un detenuto si è volontariamente inalato gas per inebriarsi e che questo lo abbia portato al decesso rende tutto ancora più grave. Tutti sanno che con l’inalazione del gas si muore e che non può questo episodio essere derubricato ad incidente. Non foss’altro che il detenuto avrebbe nella sua cartella clinica numerosissimi episodi di autolesionismo.
Tentare di far passare questo episodio come un incidente dimostra ancora una volta il tentativo maldestro di coprire la reale situazione delle carceri sarde. Nella notte dell’incidente - suicidio c’erano in servizio appena quattro agenti, per sovraintendere ad un intero carcere di quasi 80 detenuti, compresa portineria e infermeria. Tentare di ricondurre alla normalità un suicidio e annoverarlo nella fattispecie dell’incidente - non solo non allevia la situazione ma rende tutto ancora più grave. Chi ha stabilito che l’intento del detenuto non fosse quello di togliersi la vita? Ignora forse il dipartimento che ci sarebbero numerosissimi tentativi pregressi dello stesso detenuto di giungere a tale risultato? Un dato è certo, il tentativo di nascondere le reali responsabilità gestionali del sistema carcerario sardo sono evidenti a chiunque. Nella struttura di Macomer, per quasi ottanta detenuti, erano presenti nel turno del decesso 4 agenti, uno in portineria, un capo posto, e uno per ognuno dei due reparti, considerando che un reparto è articolato in più piani.
Questi dirigenti anonimi del Dap dovrebbero smetterla di auto incensarsi sulle spalle degli agenti e dei dipendenti. Le carenze d’organico sono una realtà sotto gli occhi di tutti e soprattutto denunciate quasi un anno fa dal sottoscritto con una puntuale interrogazione parlamentare proprio sulla grave carenza di personale nel carcere di Macomer. Non si facciano tentativi maldestri di scaricare responsabilità sul personale che ha l’unica colpa di dover sopperire con abnegazione e sacrificio ad un lavoro sovradimensionato rispetto alle risorse umane previste e necessarie. Queste dichiarazioni rese in forma anonima alle agenzie di stampa saranno oggetto di interrogazione parlamentare anche per capire se risulta vero che è consuetudine utilizzare il gas per inebriarsi e che non esistano protocolli tali da vietare questo tipo di pratiche in soggetti a rischio. Affermare che tutto questo è usuale rasenta l’indecenza e l’omissione persistente di un reato.
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