I fuori norma rilevati tra il 2010 e il 2012 obbligano il sindaco a vietare la balneazione per l´intera stagione turistica 2013. I cartelli, obbligatori, non sono ancora stati installati. Un danno enorme per la città. Guarda il tratto di mare interessato sulla carta tecnica regionale
ALGHERO - Mentre per alcune località vicine ad Alghero è tempo di festeggiamenti - è il caso della vicina Castelsardo per tre anni consecutivi bandiera blu per la Foundation for Environmental Education - in Riviera del Corallo ci si lecca le ferite. Tanto che il sindaco Stefano Lubrano è stato costretto a firmare l'ordinanza che vieta la balneazione per l'intera stagione balneare 2013 in uno dei tratti di costa più popolari e frequentati, quello ricompreso tra il distributore di carburante Q8 verso la scuola elementare di via Lido, circa 200 metri di spiaggia [
MAPPA].
A pesare negativamente sulla balneabilità sarebbero i rilevamenti dell'Arpas relativi agli anni 2010, 2011 e 2012 (quest'ultimo comunicato dalla Direzione generale Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna al Comune in data 20 dicembre) che confermavano il superamento di valori limite di colibatteri rispetto ai parametri previsti dalla legge. Fatto questo che ha determinato la classificazione dello specchio acqueo in "scarso", obbligando il primo cittadino a firmare l'ordinanza che riporta la data del 12 aprile, pubblicata sull'albo pretorio soltanto il 17 maggio [
ORDINANZA]. Da Sant'Anna sottolineano come il divieto sia dovuto a vecchie verifiche che ancora gravano sul bilancio quadriennale e scommettono sulla bontà della qualità delle acque [
LEGGI].
Il divieto, in pratica, si aggiunge a quello permanente in vigore dal porto a San Giovanni, oltre il canalone, andando ad interessare un ampio tratto di spiaggia proprio di fronte ai primi hotel del lido, sul quale gli anni scorsi insistevano anche alcuni stabilimenti balneari. Nonostante sia trascorso più di un mese dalla firma dell'ordinanza, saranno posizionati nei prossimi giorni i cartelli segnaletici indicanti la zona interdetta alla balneazione e quella in cui invece è consentito tuffarsi. Intanto, come prevede la legge, il documento è stato trasmesso al Ministero della Salute e alla Regione Sardegna.
Nella foto: il vecchio cartello col divieto di balneazione in prossimità di San Giovanni