Luigi Coppola
7 agosto 2005
I tremila angeli di Francesco Alghero regala a Renga una notte da re
Festa Grande della gioventù all’arena Maria Pia per le “Camere con Vista” di Renga. Con l’ex vocalist dei Timoria, sul palco cinque fra i primi musicisti italiani

ALGHERO - Per la grand’estate, scoppiata anche nella riviera catalana, la grande musica del Festivalguer 2005, consegna agli oltre tremila spettatori, accorsi all’anfiteatro Maria Pia d’Alghero, un’altra notte da incorniciare.Invocato a gran voce dai suoi fans (che alternano anche i nomi della sua compagna, Ambra Angiolini e della loro figlioletta, Iolanda), Francesco Renga compare sul palco, pochi minuti prima delle 22.00, quando l’attesa ha esaurito ogni curiosità ambientale. Jeans e camicia nera, in tiro con la folta chioma riccioluta, elegantemente casual nella giacca panna, all’ex leader dei Timoria, bastano pochi attimi per elettrizzare la “sua” Alghero. I fedeli e puntuali start acustici di Chicco Gussoni alla chitarra elettrica, innestano la marcia ai brani di Francesco. Ripercorso il repertorio dei suoi classici melodici, che l’ha condotto alla ribalta del grande pubblico. Costituito essenzialmente di giovanissimi, ventenni, specchio delle canzoni di Renga. Storie di ragazzi comuni che si affacciano con timori e incertezze all’avventura della vita. Cronache dei primi amori, delle delusioni, di gioie che vacillano sospese fra illusioni e malinconici ricordi. “…Dimmi come siamo arrivati fin qui,…troveremo il modo per sopravvivere…il tuo nome sta scritto dentro una ferita che non si chiude…I nostri vent’anni, tutti gli eroi non torneranno mai…”. Una voce potente chiara e cristallina, quella di Renga che cela perfettamente anche frequenti sbavature di un impianto voci non proprio brillante. Alle sue spalle molto movimento nella band di musicisti che cambiano le chitarre dopo ogni pezzo. Con Gussoni, all’altra chitarra elettrica c’è Stefano Bandoni, Paolo Costa al basso e Giuseppe Cazzage alla batteria. Superbe le testiere di Vincenzo Messina.”Ci Sarai” è il primo tormentone dolce di stagione che mette tutti d’accordo. Accenna un accordo Chicco e partono tutti i ragazzi, stretti fra ole e abbracci illuminati da cuoricini luccicanti: “Raccontami”. Sentimenti importanti, legati a decisive vicende della propria vita, privata e professionale, che il cantante ricorda come in una rimpatriata fra amici, in “Traccie di te”. Il brano, svolta canora che l’introduce per la prima volta nei “big” di Sanremo 2002, è dedicato al papà (algherese), presente nel parterre. Piccolo ritratto di famiglia: “Chi è mio parente alzi la mano…” invita il cantautore che dedica un saluto anche alla zia Piera, anch’essa mescolata nella folla danzante. Una buona dose di lacrime dolci per un meddley melodioso, che Francesco canta seduto, sino a quando si riaccende il coro con “L’ultima volta”. Cresce il pathos, per l’atteso epilogo. “Angelo”, il trionfo dell’ultimo Sanremo che traina all’ultimo album, “Camere con Vista”, oltre duecentomila copie vendute, è cantata in coro. Precede la movida finale prima del bis: “Meravigliosa (La luna)”, il saluto alla sua Alghero che gli ha tributato una notte da re.
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