Red
15 luglio 2013
«Lingua blu, Regione inadempiente»
Dura presa di posizione contro l´assessorato regionale per Simone Cualbu, Presidente della Coldiretti Nuoro Ogliastra e Aldo Manunta, direttore della Coldiretti

SASSARI - Con il caldo ritorna la lingua blu e con questa gli irrisolti problemi di sempre. «E’ sconcertante - commenta Simone Cualbu, Presidente della Coldiretti Nuoro Ogliastra - come pur con un bilancio drammatico con circa 10.000 capi morti ed abbattuti con danni per oltre 2 milioni di euro oggi ci ritroviamo punto e a capo». Nei giorni scorsi, rileva Cualbu, abbiamo incontrato presso l’Argea di Lanusei i cinque allevatori di Barisardo che hanno subito gli abbattimento per il focolaio di blue tongue dello scorso inverno che stanno vivendo una situazione difficile a causa dei ritardi nella erogazione degli indennizzi.
«Abbiamo prospettato diverse soluzioni che abbiamo immediatamente posto all’attenzione dell’Assessore regionale all’Agricoltura Cherchi che però deve agire rapidamente. Quello che ci fa preoccupare però - ha proseguito Cualbu - sono i tempi della burocrazia che riguardano sia l’erogazione degli indennizzi che il pericolo di una ripresa della malattia». Molti allevatori, prosegue Aldo Manunta, direttore della Coldiretti Nuoro Ogliastra, chiedono di poter vaccinare ma le ASL non hanno a disposizione i vaccini. Sappiamo che 1 milioni di dosi di vaccino spento sono ferme da fine giugno all’Istituto Zooprofilattico e non sono stati distribuiti alle ASL.
«L’Assessore alla Sanità Simona De Francisci, sta forse aspettando che tutta l’Ogliastra perda il proprio patrimonio ovi-caprino a causa della lingua blu? Se gli allevatori non verranno messi nelle condizioni di potersi proteggere nei confronti del virus, conclude Manunta, il bilancio sarà catastrofico». «Anche nella vicenda lingua blu - concludono Cualbu e Manunta - dobbiamo registrare una certa approssimazione nel gestire l’emergenza. Abbiamo più volte chiesto l’attivazione una unità di crisi per affrontare i problemi ma evidentemente si deve agire solo nel momento in cui c’è il problema: per la Regione non vale il detto prevenire è meglio che curare».
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