Luigi Coppola
17 settembre 2005
Festival Abbabula A Sassari il doppio concerto con Daniele Silvestri
Al Teatro Verdi il venerdì musicale chiude positivamente la settima edizione della rassegna di musica e parole d’autore. Sul palco una giovane promessa ed una realtà del panorama musicale italiano. Debutto sassarese per il toscano Luca Nesti col titolo “Ho cambiato idea”. Conclude Daniele Silvestri in “Lavori in corso”. Il cantautore romano, autore di “Salirò”, accompagnato in trio da Maurizio Filardo e Massimo Pischedda

SASSARI - Volge al congedo la settima edizione de Festival Abbabula, organizzato dall’associazione Le ragazze terribili, in collaborazione con la libreria Koinè. L’epilogo letterario della manifestazione sarà questa sera (sabato 17) alle ore 21.00, presso il Chiostro Santa Maria, con il “Corpus” di Salvatore Mannuzzu, un reading poetico che vedrà l’intervento di vari artisti fra i quali Sante Maurizi e Salvatore Maltana. La chiusura musicale si è consumata con un doppio concerto al Teatro Verdi di Sassari, nella serata di ieri, in un’affollata cornice di pubblico che ha risposto con buone presenze in tutti gli appuntamenti dell’intensa settimana festivaliera.
I racconti cantati di un personaggio che non s’innamora mai è il preludio del rock cupo di Luca Nesti. Il giovane compositore toscano, autore d’importanti colonne sonore per film come Mediterraneo e Ragazzi fuori, debutta sul palco del Verdi, cantando “Emozione”. Racconta storie, aneddoti musicali sogni politici e deliri passionali che alternano ballate dolci a strali rockeggianti. “E non mi innamoro”, “Il politico”, “Chiara”, “Ho cambiato idea” (traccia che titola l´ultimo lavoro), i brani tratti dal suo repertorio. Un percorso impegnativo, apprezzabile nella ricerca delle intenzioni, affollato dalla concorrenza d’argomenti, temi importati da un’America satura d’emozioni, improbabile fonte di nuove connotazioni non già esplorate. Le strade di Francia, aprono fra il boato del pubblico l’esibizione più attesa, annunciata da Luca. Il trio di corde strumentali prevede oltre la chitarra di Daniele Silvestri, quella acustica di Maurizio Filardo ed il basso di Michele Pischedda. L’autore romano ha vinto tre volte il premio Luigi Tenco, oltre una lunga serie di prestigiosi riconoscimenti (“Premio Ciampi”, ”Laurea De Andrè”, “Premio Mariposa”, “Premio Lunezia”), che rilevano i contenuti dei testi. Cantati con una voce brillante e limpida che non esita in rap prolungati (“Il sogno B”) e poemi quotidiani (“Le cose che abbiamo in comune”) che scaldano rapidamente la platea. Derubricata l’antifona post settanta del giovane emergente, lo swing di Silvestri approda in una comunicazione sciolta che sprona l’entusiasmo del giovane pubblico. “Frasi da dimenticare”, “Occhi da orientale” i successi cantati insieme ai ragazzi della platea che rispondono con i battimani al controcanto di Filardo. Ironiche sino al gag ilare le improvvisazioni del cantautore che inscena col musicista, situazioni comiche che annunciano la serie dei bis. Più schivo Pischedda che risponde al kazoo del collega con assoli tosti al basso. Si congeda più volte dal pubblico che puntualmente lo costringe a rientri in scena, astutamente preparati. Il “Flamenco della doccia” e l’Aria le repliche più acclamate. Dopo un’ora un po’ stretta ai tanti fans accorsi dall’entroterra, Silvestri saluta definitivamente. Bisserà nuove richieste accontentando tutti coloro che lo vorranno nella replica di questa mattina, sabato 17. Nel “dopofestival” Abbabula Laboratori, i “Lavori in corso” di Silvestri, saranno a disposizione di tutti dalle ore 11.00, presso i giardini della Facoltà di Lettere e Filosofia.
In serata il gran finale con la poesia.
Nella foto Daniele Silvestri
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