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S.A. 1 ottobre 2013
Università: delfini in un reality
Un numero eccezionale di dati raccolti e un inaspettato grande interesse sul piano della comunicazione ambientale nella seconda edizione di Sardegna Nord Cetacei. Aggiornamenti costanti sui social network
Università: delfini in un <i>reality</i>

OLBIA - Il veliero “La Reole” del giovane comandante Luca Loddo ha raggiunto domenica sera il porto di La Maddalena, base logistica della spedizione Sardegna Nord Cetacei, partita lo scorso 25 settembre per la seconda campagna di monitoraggio dei mari sardi promossa dal Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Sassari. Supportata dal responsabile scientifico del progetto, Salvatore Naitana, direttore del dipartimento di Medicina veterinaria, e coordinata dal ricercatore Andrea Rotta, la spedizione, con un equipaggio formato da ricercatori, studenti, docenti, naturalisti e responsabili della comunicazione, aveva come obiettivo quello di raccogliere dati inerenti la dinamica di popolazione e studiare lo stato di salute dei cetacei presenti nei mari sardi. Sin dalla prima edizione è stato notevole l'interesse suscitato in ambito scientifico, ma non solo. Il numero considerevole di accessi al blog, dove sono postati foto, video, news e il diario di bordo, ha suggerito di arricchire il piano comunicazione facendo della spedizione una sorta di “Reality della ricerca”, con il racconto della vita di bordo, anche attraverso i social media: facebook, Instagram, twitter. In attesa di un'elaborazione più completa ecco i primissimi dati relativi alla spedizione.

Nei 5 giorni di navigazione, sia in ambiente costiero, sia in ambiente pelagico (canyon di Caprera e canyon di Castelsardo) sono state percorse circa 300 miglia, di cui 200 di monitraggio. In totale sono stati 17 gli avvistamenti di stenella (delfino pelagico), 4 quelli di balenottera, 1 di zifio, 3 di tursiopi (delfino costiero), 1 di capodoglio. Complessivamente sono stati censiti 200 esemplari di stenella, 5 balenottere, 3 zifii, 7 tursiopi e 2 capodogli. Le attività più frequenti riscontrate sono state quelle di feeding (alimentazione) e traveling (spostamento). Per dimensione il gruppo maggiore avvistato è stato quello formato da 70 stenelle. Rispetto all’anno scorso sono state avvistate molte più madri con piccoli, un fenomeno da attribuire alla stagionalità della ricerca, in quanto durante l'estate si ha il maggior numero di nascite.

Da segnalare anche 5 pesci luna, e diversi uccelli delle tempeste. Le uniche interazioni tra animali sono quelle riscontrate tra gabbiani e il capodoglio e tra stenelle e balenottere. Significativa l'identificazione di un esemplare di tursiope già fotoidentificato nel 2006 per la prima volta nell'Isola dei monaci a Caprera (noto “Mozzo” per via della pinna dorsale falcata in cui manca la parte terminale) e ritrovato nella terza tappa nelle acque prospicenti Santa Teresa Gallura. Era dal 2007 che non era stato più avvistato. Anche questo dato permette ai ricercatori di capire gli indici di dispersione dei cetacei e va ad arricchire un database iniziato nel 2006. Per il numero di miglia percorse è possibile accertare che l'area di studio presenta una ricca cetofauna, con specie regolarmente presenti nel Mediterraneo. Per completare dei transetti già definiti è stata programmata una prossima uscita nelle giornate tra il 7 e il 13 ottobre, alla quale saranno invitati a partecipare nuovamente alcuni studenti dell'Università di Sassari.

Nella foto: un capodoglio



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