Secondo i dati della Fillea Cgil di Sassari, nei primi sei mesi del 2013 sono circa 400 i lavoratori del comparto edile provinciale che si trovano in cassa integrazione
SASSARI – Calo dell'occupazione, operai in cassa integrazione e aziende che sperano in nuove politiche di sviluppo in grado di dare un rilancio al mercato economico: è un'istantanea sul comparto edile della provincia di Sassari. A risentire
della crisi del "mattone" sono anche le aziende che rappresentano l'indotto tra cui il settore delle falegnamerie, lapideo e manufatti.
«Se buona parte delle imprese operanti in questi settori nel territorio provinciale hanno chiuso i battenti con conseguenti ricadute occupazionali, quasi tutte le restanti che operano nel comparto costruzioni e affini stanno ricorrendo ad ammortizzatori sociali» spiega la segreteria della Fillea Cgil di Sassari. Una situazione di "sopravvivenza" quella che emerge dai dati forniti dal sindacato: nei primi sei mesi del 2013, nelle aziende con sede nella provincia di Sassari si contano circa 400 lavoratori in cassa integrazione.
Un fenomeno nato con la crisi dell'edilizia che continua a condizionare diversi rami dell'economia dell'isola. Come spiegato dalla segreteria del sindacato sono interessate le piccole e medio imprese ma anche ditte con oltre cinquanta operai nel proprio organico. Una soluzione, rimarca il sindacato, è la realizzazione immediata di politiche che aiuterebbero a dare nuova vita a questo sistema .