A Sassari la crisi incide sul mercato immobiliare. Tra le cause, la disoccupazione e la situazione socio-economica che non incoraggia all´acquisto. Nel video Andrea Nicotra, consulente di rete Tecnocasa per l´area di Sassari
SASSARI - Prezzi bassi nel centro storico, maggiore richiesta in periferia e nei paesi, ma anche meno soldi da spendere. Il mercato immobiliare a Sassari risente della crisi economica e cerca aperture per una nuova ripresa. A fornire i dati gli esperti del settore che questa mattina hanno messo in luce un periodo caratterizzato dal segno meno. Nel rapporto presentato da Tecnocasa in una conferenza stampa nelle sale dell'Hotel da Vinci in via Roma, è emerso che nel primo semestre 2013 Sassari ha evidenziato un ribasso del 6 per cento delle quotazioni immobiliari.
I prezzi risultano essere in forte calo nel centro storico dove è praticamente scomparsa la fascia media che acquistava immobili di 70-120 mila euro; attualmente, infatti, si registrano compravendite solamente per le soluzioni di livello medio-basso o alto. In quest’ultimo caso la clientela si orienta su appartamenti di grandi dimensioni o inseriti in contesti di pregio, che si possono trovare nelle zone di piazza Italia, piazza Castello, Mercato civico e la parte alta di corso Vittorio Emanuele, dove una soluzione di 150-200 mq, già ristrutturata e inserita in un palazzo del ‘700, costa tra 250 e 300 mila euro.
Secondo i dati presentati da Andrea Nicotra, consulente Tecnocasa per l'area di Sassari (VIDEO), le zone più ricercate sono il quartiere di Luna e Sole grazie alla qualità medio-alta degli immobili presenti, e anche Serra Secca che negli ultimi 5-6 anni sta incontrando un buon sviluppo edilizio grazie al Piano di zona. Ad avere un ottimo riscontro è anche l'agro che offre prezzi più bassi rispetto al centro e anche infrastrutture e servizi soddisfacenti. Sul mercato delle locazioni si registrano canoni in leggera diminuzione che si attestano a 400 euro per i bilocali, 500 per i trilocali e 550-600 per i quadrilocali, di cui c'è poca richiesta. A essere interessati sono maggiormente i giovani alla prima esperienza fuori casa e le famiglie che non riescono a comprare; il contratto maggiormente stipulato è quello a canone libero.
Come emerso nell'incontro, per quanto riguarda gli acquisti pesano sopratutto le difficoltà economiche, la situazione socio-economica generale e la sfiducia all'acquisto nonostante in alcune zone sia stata applicata una diminuzione dei prezzi. Per quanto riguarda le compravendite, Sassari è stata nel 2012 la seconda in Sardegna, dopo Cagliari, per variazione del dato sulle compravendite con un - 27 per cento rispetto al 2011.
A perdere la maggiore quotazione nella provincia è Porto Torres con una variazione del – 38,6 per cento, seguita da Valledoria con un - 33,8 e Sorso, - 12,3. Nel corso dell'incontro in cui ha partecipato anche Franco Gentilini, consulente del credito e assicurativo, si è discusso anche dei mutui: nel secondo trimestre del 2013, la regione Sardegna ha fatto registrare un importo medio di mutuo di 91.600 euro, in diminuzione rispetto a quanto rilevato durante il trimestre precedente e il 15 per cento in meno rispetto alla media nazionale. A Sassari invece è stato erogato il 62 per cento in meno rispetto all'anno scorso. Le previsioni per i prossimi mesi, come emerso dall'incontro, dipendono dall'andamento del mercato, dall'erogazione del credito alle famiglie e dall'occupazione che potrebbero restituire fiducia e ridurre l'incertezza che ha contribuito a disincentivare acquisti importanti come quello della casa.