S.A.
8 novembre 2013
Crollo vendite case: -16% nell´isola
Nel primo semestre 2013 il numero delle compravendite (meno di cinquemila) è sceso del 14,4% rispetto al primo semestre 2012. Timidi segnali di ripresa in alcune aree

CAGLIARI - Non si arresta il calo del mercato immobiliare nell'isola. Nel primo semestre 2013 il numero delle compravendite (meno di cinquemila) è sceso del 14,4% rispetto al primo semestre 2012. Sono i dati del Centro studi Cna Sardegna che, però, ha segnalato anche timidi segnali di ripresa in alcune aree. Se sarà confermato il trend del primo semestre, alla fine del 2013 il mercato si attesterà su 7.700 compravendite nei comuni minori (56% in meno rispetto al 2006). E se ne stimano meno di 2mila nelle quattro città principali, contro le 4.500 del 2004 (-56% anche in questo caso).
Qualche speranza è alimentata dal secondo trimestre di quest'anno: il calo si attenua passando dal -16% del primo trimestre al -12,9. Una dinamica, questa, che accade sia per i capoluoghi che per gli altri comuni, così come sta accadendo a livello Italia. Riguardo ai report nelle diverse province: drammatica a Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari col -16%, a fronte del -14% osservato in altri comuni (Olbia, Tempio, Tortolì, Lanusei, Villacidro, Sanluri, Carbonia e Iglesias).
«Purtroppo stentano ancora a riprendersi i comuni minori – sottolineano Francesco Porcu e Mauro Zanda, rispettivamente segretario regionale della Cna e presidente del settore costruzioni- anche se in quelli della vecchia provincia di Sassari si osserva un leggero miglioramento della situazione, con un calo del 5,9% nel primo trimestre e una stabilizzazione nel secondo (-0,5%). Questo fatto – rilevano - potrebbe essere riconducibile a una ripresa dell’attività immobiliare nei comuni della provincia di Olbia-Tempio. Di contro sono particolarmente penalizzati i comuni minori del nuorese, unico territorio in cui il risultato peggiora nel secondo trimestre 2013».
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