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Piero Chiccoli 30 luglio 2003
Spaghetti Reali Algheresi… mica fantascienza
Ormai non c’è più dubbio, l’argomento principale dell’estate italiana non è il clima, non sono i pettegolezzi tanto meno la politica: è l’euro. Ne sa qualcosa chi finisce “spennato” nei localini della città vecchia
Spaghetti Reali Algheresi… mica fantascienza

La nuova moneta unica europea sta caratterizzando le ferie per molti italiani e anche ad Alghero la situazione non è cambiata di molto, qualche giorno addietro, sempre su questo giornale, si leggeva la lettera di un concittadino “bastonato” dalla moneta unica. Prezzi alle stelle nei bar e nei ristoranti e lamentele generali sono all’ordine del giorno, con l’euro tutto è diventato più caro: non vi è articolo in commercio, oltre alle già citate categorie, che non abbia subito l’incantesimo dell’euro, abbigliamento e commercio in genere non vengono esclusi dalla mannaia dell’opinione pubblica. Tutto vero e verificabile in città…
Ma alla fantascienza forse pochi ci credono, eppure anche ad Alghero qualche scienziato in vena di folli esperimenti c’è. Prendiamo un qualsiasi luogo nel centro storico di Alghero in cui si può mangiare seduti ad un tavolino, non lo possiamo chiamare ristorante né trattoria perché non ha i requisiti, potremmo chiamarla gastronomia, forse paninoteca, spaghetteria o friggitoria, come meglio si crede; prendiamo anche due amici, non turisti, che verso l’ora di cena decidono di mangiare qualcosina senza dover tornare a casa a cucinare, camminando per il centro storico si chiedono: “andiamo a mangiare un panino? O è meglio se mangiamo un primo piatto??” escludendo i ristoranti e le trattorie, forse nell’immaginario collettivo troppo esosi, i due amici, guardandosi intorno vedono in una piazza in mezzo alle macchine dei residenti, dei tavolini in legno e altri in plastica in bilico sui sampietrini con una tovaglia plastificata a quadretti biancorossi che sa molto di rustico e casalingo, anzi sembrerebbe di essere nei vicoli di Trastevere, qualche turista che magari ha avuto gli stessi pensieri dei nostri e mangia un primo assieme a moglie e figli, l’idea non è male a prima vista sembrerebbe un posto qualsiasi dove andare a mangiare una piatto veloce senza subire troppo lo scotto dell’euro, d’altronde il servizio è vicino allo zero, i camerieri non sono certo in divisa e l’utilizzo abbondante di stoviglie di plastica qualificano il posto, si può stare tranquilli, non è un ristorante.
Su suggerimento del giovane cuoco nonché proprietario, che accoglie i nostri eroi con un caloroso saluto fraterno, si punta su una novità della casa fuori listino: degli spaghetti con gamberoni, cozze e vongole ovviamente da accompagnare con una bottiglietta di vino bianco da 0.375. Gli spaghetti sono quasi apprezzabili tenendo presente dove si stanno mangiando, le porzioni normali, ma il conto finale lascia i nostri senza parole.....35 euro, due piatti di spaghetti un pò di vino un panino diviso in quattro fette e dulcis in fundo qualche dolcetto sardo per alleviare lo spavento da conto…non è fantascienza.



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