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Piero Chiccoli 21 luglio 2004
Che AlghEuro!
Nonostante le lamentale sollevate nella stagione scorsa, i gestori di bar e ristoranti continuano a mantenere alti i loro listini
Che AlghEuro!

Qualche settimana addietro quotidiani e TV locali riportarono un appello del Sindaco di Alghero Marco Tedde , il quale auspicava un maggior controllo dei prezzi specialmente di bar e ristoranti. Ora che stiamo quasi per entrare nel pieno della stagione turistica questo appello sembra sia stato captato solo da pochi e “sfortunati” gestori i quali si trovano ahimè costretti a vendere a prezzi quasi umani, a differenza di quelle attività che continuano a fare orecchie da mercante e a mantenere i loro listini notevolmente alti.
Il problema dei prezzi e del caro €uro si ripresenta puntualmente nel periodo estivo, non solo ad Alghero ma in quasi tutte le località turistiche e nelle grandi città meta di turisti da ogni parte del mondo. Quotidiani e Tv riempiono le loro rubriche con reportage e statistiche su quanto costa un cappuccino a Roma piuttosto che a Rimini; anche noi nel nostro piccolo abbiamo testato come si comportano ad Alghero i gestori di queste “lucrose” attività.
A sentire alcuni titolari la situazione ad Alghero sembra quasi drammatica, nel senso che i soldi non circolano e i guadagni ahimè sono drasticamente calati, dobbiamo crederci? Forse il problema è un altro e riguarda il proliferare di bar, baretti, paninoteche gelaterie e quant’altro che nella nostra città nascono come funghi, moltiplicando notevolmente l’offerta…ma a discapito della qualità e della professionalità del servizio. Nei nostri tour abbiamo notato che il costo di un caffè, preso nello stesso bar in due momenti diversi della giornata, può oscillare da 0.80 a 1,00 €uro, mentre una tranquillissima e dissetante birretta andava da € 1,50 a € 2,50. L’acqua invece, che spesso la si prende insieme al caffè, ha un andamento tutto suo, un bicchiere può variare dal gratis (gentilmente offerto da gestori intelligenti) fino a 50 centesimi ( rapina con scasso a danno dei poveri avventori). Probabilmente si da poco peso ( nel vero senso della parola ) al valore di una moneta bicolore, sembra infatti quasi vergognoso chiedere solo 20 centesimi per un dissetante bicchiere d’acqua. Questi esempi sono solo un piccolo campione di tutte le piccole fregature a cui siamo sottoposti nell’arco di una giornata e riguardano solamente quelle attività che maggiormente sono sotto l’occhio del ciclone nel periodo estivo, perché alimentari, pescherie e verdurai non sono da meno, anzi sono le attività che lavorano tutto l’anno perché hanno a che fare anche con i residenti. Ma in estate la mannaia casca soprattutto su quelle attività che “campano” dal turista, il nostro miglior spot pubblicitario.



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