Ottavio Sanna
8 febbraio 2014
L'opinione di Ottavio Sanna
Chi inquina deve pagare e bonificare
Chi inquina deve pagare e deve avere l’obbligo, per legge, di bonificare i territori per garantire il diritto alla salute dei cittadini e di tutto l’ecosistema del posto. Niente sconti per nessuno. È inaccettabile, leggere oggi fra le pagine dei giornali, che le aziende responsabili dei disastri ambientali possano farla franca senza realizzare le bonifiche necessarie. Nel nord ovest Sardegna abbiamo i casi di Porto Torres e Fiume Santo con le società Eni e E.On. Mi auguro che la chiara presa di posizione espressa oggi dal ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, contro l’articolo 4 del decreto Destinazione Italia, secondo cui le aziende che hanno inquinato prima del 1997 non avrebbero l’obbligo di bonificare, non sia un impegno barattabile e che la legge sia fatta valere per tutti.
Sono dell’idea che le aziende interessate a investire in Sardegna debbano stipulare una fidejussione con la Regione. Una sorta di “fondo verde” di garanzia sulle attività che andranno a impiantare nella nostra isola. Sono finiti e devono finire i tempi in cui si veniva in Sardegna per aprire le fabbriche, per poco tempo e con fiumi di finanziamenti pubblici, e lasciare qualche anno dopo sul territorio disoccupazione e devastazione ambientale. Nel concreto penso sia necessario far partire subito le bonifiche e reimpiegare le tante persone che hanno perso il lavoro nel settore industriale di Porto Torres.
Per creare nuova occupazione è indispensabile valorizzare turisticamente l’isola dell’Asinara: un gioiello che tutto il mondo ci invidia. Per questo bisogna attivare il prima possibile dei corsi per formare nuovo personale da impiegare sull’isola creando a Cala d’Oliva un centro di accoglienza che lavori tutto l’anno con scolaresche e famiglie. Dobbiamo entrare nell’ottica del turismo a quattro stagioni e non limitarci al “mordi e fuggi” di pochi mesi estivi.
*Candidato capolista con il Partito dei Sardi nel Collegio di Sassari
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