A.B.
20 febbraio 2014
Sardegna Uno Tv: prosegue lo sciopero
Nella riunione di ieri a Cagliari, l’assemblea dei lavoratori ha proclamato altre due giornate di astensione dal lavoro, in attesa dell’incontro di domani pomeriggio con i vertici della rete

CAGLIARI - L’assemblea dei lavoratori di “Sardegna Uno Tv”, riunita ieri a Cagliari, ha proclamato altre due giornate di sciopero in attesa del primo incontro azienda-sindacati previsto dalla procedura di mobilità ex legge 223 avviata dall’azienda nei confronti di tredici dipendenti. L’incontro tra i rappresentanti sindacali ed i vertici di Sardegna Uno Tv è in programma domani, venerdì 21 febbraio, nel pomeriggio, nello studio legale “Macciotta e associati” di Cagliari.
Negli ultimi giorni, i lavoratori di Sardegna Uno Tv hanno portato avanti diverse iniziative in difesa dei posti di lavoro. «Giornalisti e tecnici sono sempre più convinti che solo la politica possa trovare una soluzione alla loro vertenza. Servono risposte urgenti – sottolineano i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Rsu Cdr - interventi mirati per mettere ordine al sistema dell’editoria e garantire, così, il pluralismo dell’informazione nell’isola». I dipendenti di Sardegna Uno Tv nelle scorse settimane hanno presentato un documento a tutti i candidati alla Presidenza della Regione per rivendicare una legge organica di settore e, soprattutto, l’eliminazione dei criteri di discrezionalità per la concessione di risorse pubbliche agli editori.
Giornalisti e tecnici di Sardegna Uno rivolgono i migliori auguri di buon lavoro al nuovo presidente della Regione Francesco Pigliaru. La sua attenzione ai temi segnalati dai sindacati e dai lavoratori, ribadita a più riprese durante la campagna elettorale, rappresenta un’apertura importante per tutto il mondo dell’informazione. Serve adesso un approfondimento urgente. Lavoratori e rappresentanze sindacali aziendali chiedono a neogovernatore, nei tempi e con le modalità che riterrà più opportuni, un incontro a tutto campo per illustrare i termini della vertenza e le ragioni che da hanno determinato trentaquattro giorni consecutivi di sciopero totale in audio e video.
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