D.C.
14 maggio 2014
Sant’Antioco, rischio scempio edilizio
Il presidente del partito Italia Nostra Sardegna Graziano Bullegas invia una lettera aperta all’assessore regionale alle Finanze e all’Urbanistica Cristiano Erriu per esprimere dissenso nei confronti del progetto edilizio presentato dalla società immobiliare Gead, volto a gettare 67 mila metri cubi di cemento su zone protette a Sant’Antioco

CAGLIARI - Lo scorso 17 aprile a Carbonia si è tenuto un convegno organizzato dalla società immobiliare Gead Srl per informare sulla bontà e salubrità delle acque presenti nel sottosuolo in prossimità della spiaggia di "Coa ‘e Cuaddus" nell’isola di Sant’Antioco e per presentare il suo nuovo progetto immobiliare. Secondo i piani edilizi, circa 67 mila metri cubi di cemento dovrebbero invadere una zona di protezione speciale, classificata come agricola e a tutela integrale, andando così contro le norme di tutela del territorio.
Dopo aver udito le parole dell’assessore regionale alle Finanze e all’Urbanistica Cristiano Erriu, «pronto ad occuparsi con serietà di questo progetto», il presidente di Italia Nostra Sardegna Graziano Bullegas ha pensato di inviargli una lettera aperta per esprimere dissenso nei confronti del progetto, anche per conto di altri schieramenti politici (Pd, Sel, Movimento 5 Stelle, Genti Noa), delle associazioni ambientaliste e dei numerosi cittadini.
«Comprendiamo che i suoi interlocutori non l’abbiano ben informata sul progetto proposto - ha scritto Bullegas mettendo in guardia l’assessore Erriu- che, se analizzato attentamente, più che un’opportunità di sviluppo per il Sulcis Iglesiente, ha tutta l’aria di essere l’ennesima operazione immobiliare che, se accolta, violerebbe numerose leggi e norme urbanistiche e paesaggistiche». «Norme e tutele- specifica poi continuando- che esistevano all’atto della stipula del rogito di compravendita del terreno e delle quali era a conoscenza la società proponente l’intervento immobiliare. È il caso di ricordare che un imprenditore per essere credibile deve presentare progetti realizzabili e rispettosi delle leggi e delle regole che si è data una comunità e dei beni comuni che ad essa appartengono».
|