Enrico Muttoni
8 giugno 2014
L'opinione di Enrico Muttoni
Il melodramma dietro le transenne
Che cosa accomuna il “Trovatore” e il mondiale Rally? Passeggiando per Alghero militarmente occupata dal circus rallystico, mi sono posto questo interrogativo. E la risposta è stata: il comune destino di due differenti forme di spettacolo, che vedono avvicinare la loro fine. Il melodramma, straordinaria forma d’arte, è destinato a sparire, per la mancanza di autori e nuove opere, per i costi di gestione, e per un livello culturale in discesa accentuata. Prova ne siano gli sforzi fatti per rinnovare l’interesse del pubblico con nuovi allestimenti, che spesso hanno sconfinato nel ridicolo. Il tutto, mentre le fondazioni e gli enti lirici annegano nei debiti, regolarmente ripianati da Pantalone.
E, d’altro canto, mentre i bolidi del rallye alzano nuvoloni di polvere, consumando carburante in eccesso e percorrendo strade improbabili, in California, ma anche a Pisa, circolano veicoli senza pilota, senza particolari problemi. Anche in questo caso mi chiedo quanto durerà l’interesse dei finanziatori per pubblicizzare un prodotto, l’automobile, ormai prossimo a sparire, almeno nella forma in cui la conosciamo. L’automobile, come il melodramma, stanno assumendo le sembianze di un tempo che non c’è più, o che tra poco non ci sarà più.
Per Alghero, va detto, la presenza del mondiale rallye è stata una botta di vita non da poco, in attesa del nuovo sindaco/a che gliene darà un'altra. Ci sono state delle lamentele, per questa invasione. Ma se vogliamo essere davvero una città turistica, dobbiamo farci una ragione del fatto che, per prosperare, di avvenimenti del genere o delle stesse dimensioni, ce ne vorrebbero una decina l’anno. E che la città deve fare lo sforzo per presentarsi al meglio, soprattutto ripulirsi. Penso a manifestazioni enogastronomiche, musicali, sportive, aereonautiche, scientifiche e quant’altro. Melodramma e automobili faranno da contorno, un po’ sbiadite, come le foto color seppia dei nonni.
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