Red
30 giugno 2014
«Giunta Pigliaru con la retromarcia ingranata»
Così l’ex presidente della Regione, Ugo Cappellacci, commenta i primi cento giorni della Giunta Pigliaru. «Una compagine unita quando si tratta di distruggere il lavoro svolto in passato»

CAGLIARI - «Una partenza a razzo, ma con la marcia indietro sbadatamente ingranata». Così l’ex presidente della Regione, Ugo Cappellacci, commenta i primi cento giorni della Giunta Pigliaru. «L’annullamento del nuovo piano paesaggistico, la passiva accettazione del niet di Renzi sulle accise, la rinuncia alla rivendicazione della zona franca e l’accordo a babbu mortu sul patto di stabilità, in spregio a quanto accertato anche dalla Corte Costituzionale, sono le prime decisioni di questo esecutivo, ma sono tutte con il segno meno o comunque al ribasso».
«Anche i tentennamenti sul San Raffaele, alimentati da un folto fronte della conservazione, il balbettio sulla riforma delle Regioni, che rischia di travolgere anche la nostra Autonomia, la scarsa determinazione nel confronto di un Governo nazionale prodigo con altre Regioni ed avaro con la nostra sono sintomi preoccupanti. Auspichiamo che sia una questione di rodaggio e non un problema di coraggio. Per quanto riguarda l’attrazione di investimenti ed in particolare quelli della Qatar Foundation - prosegue Cappellacci-, poiché si tratta di un’iniziativa del centrodestra, a lungo demonizzata dalla sinistra, il fatto che il presidente li attribuisca ad un clima cambiato o istituzioni divenute credibili per il proprio avvento non può non suscitare una certa ironia».
«E’ sicuramente presto per esprimere un giudizio definitivo, come a parti invertite fece l’allora opposizione distruttiva del centrosinistra (che dopo soli 100 giorni ci attribuiva tutto il male possibile) , ma alla luce degli atti appare ancora più prematuro lo spettacolo di una Giunta che consegna a sé stessa medaglie e diplomi di merito. La prima impressione - ha concluso l'ex presidente - è quella di una compagine unita quando si tratta di distruggere il lavoro svolto in passato, ma disorientata quando si tratta di perseguire obiettivi concreti».
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