Marco Tedde
26 luglio 2014
L'opinione di Marco Tedde
Patto leonino, Pigliaru sottomesso a Renzi
Un caso di patrocinio infedele: il presidente Pigliaru è come un avvocato che, rendendosi infedele ai suoi doveri professionali, danneggia la parte che dovrebbe difendere. La rinuncia non solo ai ricorsi, ma addirittura agli effetti positivi che dovessero derivare da eventuali pronunce di accoglimento è un atto di sottomissione totale, come mai si era visto in tutta la storia dell’Autonomia. Il risultato è un patto leonino, in cui uno dei contraenti prende tutto ciò che c'è da prendere senza nulla dare in cambio e la controparte dà tutto ciò che è in suo possesso, che viene maldestramente propagandato come un evento epocale. Sicuramente lo è, ma in senso negativo: un vero e proprio flagello di dimensioni bibliche che impoverirà un’intera generazione di sardi. Ancora una volta la Sardegna viene messa sotto schiaffo dal Governo Renzi: con la riforma del Titolo V della Costituzione sottrarrà alla Sardegna prerogative fondamentali; col nuovo patto di stabilità la Sardegna viene depauperata di proprie risorse economiche. Sarebbe interessante comprendere le ragioni per cui, mentre il presidente Pigliaru illustrava l’accordo fallimentare, qualche assessore sghignazzasse beffardo verso l’opposizione. Forse il nominato, eletto da nessuno, era compiaciuto del servigio reso ai suoi riferimenti romani e non riusciva a trattenere la soddisfazione dinanzi a chi più modestamente, ma sicuramente con meno supponenza e molta più dignità, vorrebbe rappresentare il popolo sardo. L'impegno delle opposizioni nel vigilare sull'operato nefasto della Giunta Pigliaru dovrà essere centuplicato.
*Consigliere regionale e vicecapogruppo di Forza Italia
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