G.A.
6 agosto 2014
Cinema, a Porto Torres Il Rosso e il blu
Giovedì 7 agosto alle ore 21.30 in vicolo Turreni ultima proiezione dlela rassegna Nuovo Cinema Italia con il film “Il rosso e il blu”

PORTO TORRES - Giovedì 7 agosto alle ore 21.30 quarto ed ultimo appuntamento con la rassegna Nuovo Cinema Italia organizzata dal cineclub La Camera Chiara. Ad agosto il cineclub presenterà una nuova rassegna dedicata al grande regista giapponese Hayao Miyazaki. L’ultimo appuntamento della rassegna è con una commedia sul mondo della scuola dal titolo “Il rosso e il blu”. Il film del regista Giuseppe Piccioni è interpretato da Riccardo Scamarcio e Margherita Buy. Il film è ambientato all’interno di una scuola in cui si incontrano i vari personaggi. Giuliana, la preside scrupolosa del liceo, arriva sempre per prima, predisponendo e perfezionando aule e servizi. Fiorito è un professore di storia dell'arte che ha perso il gusto della bellezza e dell'insegnamento. Prezioso è il giovane supplente di lettere che vorrebbe salvare il mondo e interessare i suoi alunni a colpi di poesia.
Operativi dentro una scuola alla periferia di Roma, Giuliana, Fiorito e Prezioso sono costretti da variabili di pochi anni e tanti brufoli a rivedere posizioni e convinzioni. Perché davvero non si smette mai di imparare. Due colori, utilizzati nella didattica per segnare altrettanti gradi d'errore con l'apposita e celebre matita a doppia mina con le rispettive punte ai lati opposti. Emblematica, nel tradurre iconograficamente il concetto, la fotografia della locandina riporta nella metà inferiore i tre protagonisti del corpo docente e in quella superiore, capovolti, un gruppo di studenti. Il senso sembra quindi quello delle facce della stessa medaglia, corresponsabili dello stato dell'educazione nel nostro Paese, al di là delle costanti difficoltà economiche dovute a tagli governativi accompagnati da riforme quasi mai benedette. Per la maggior parte centrate sul singolo rapporto tra adulto e ragazzo, spezzettate in brevi episodi da un dinamico montaggio, quattro storie ruotano intorno ad una classe di un liceo della capitale.
Da una parte, i genitori fanno da comparse assenti o evanescenti, in una miscela di ignoranza e arroganza, e l'alunno migliore è italiano di seconda generazione con padre e madre che puntano tutto sul suo futuro. Dall'altra, a rappresentare l'istituto vediamo la preside vestita "da vecchia", rigida e auto frustrata - con un marito che tratta male, senza figli né animali domestici per scelta - ma pronta a slanci materni, e un giovane supplente appassionato e deontologicamente corretto quand'è sul limite del coinvolgimento che fa da contraltare ad un grande, memorabile Roberto Herlitzka; lui interpreta invece un anziano docente colto e solitario misantropo che detesta i propri allievi, capace di gesti eccentrici e spassose battute al vetriolo: è sua la parte migliore dell'opera.
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