A dirlo non è un esponente della minoranza cittadina ma un consigliere comunale, rappresentante di Città Viva, Giampietro Moro, che insieme al Movimento Cinque Stelle Alghero e Avs, prende le distanze dalle decisioni prese dall'Amministrazione comunale e traccia una posizione netta e contraria rispetto alle autorizzazioni rilasciate per l´ultima sagra al Lido San Giovanni
ALGHERO - «In questi ultimi giorni ad Alghero si è svolta una manifestazione sulla prestigiosa Passeggiata Bousquet che ha destato un grande dibattito in città rispetto gli obiettivi che siamo chiamati a porci come amministratori. Certamente lo spettacolo che è andato in scena ha lasciato molto a desiderare rispetto le aspettative che forse ci si attendeva ed a farne le spese sono stati i turisti di passaggio e ancor più i cittadini algheresi. Nel salotto della città e nel periodo di maggior flusso e passaggio turistico, laddove anche le condizioni di forze impiegate dall’Ufficio Ambiente sono sempre risicate e la Polizia Locale è chiamata a fare gli straordinari, non può essere consentita qualsiasi attività senza aver prima preso coscienza delle conseguenze. Alghero non può permetterselo, non può essere paragonata o messa alla stessa stregua di un paese qualunque e certamente deve avere il coraggio di decidere quale strada intraprendere».
A dirlo non è un esponente della minoranza cittadina ma un consigliere comunale, rappresentante di Città Viva, Giampietro Moro - che insieme al gruppo del Movimento Cinque Stelle Alghero e Avs - prende le distanze dalle decisioni dell'Amministrazione comunale e traccia una posizione netta e contraria rispetto alle autorizzazioni rilasciate per l'ultima sagra al Lido San Giovanni, manifestazione che ha animato l'ultima polemica politica in città dopo il duro intervento di Marco Di Gangi, responsabile regionale del Dipartimento Turismo di Fratelli d'Italia e già assessore regionale al Turismo[
LEGGI]. «Ben vengano le manifestazioni proposte dai nostri stessi cittadini ed imprenditori locali, che hanno il sacrosanto diritto di lavorare, ma le condizioni devono essere chiarite in partenza e ci devono essere accordi chiari sulle attività svolte durante il corso della manifestazione stessa, magari ipotizzando anche i periodi dell’anno meno caldi per questa tipologia di manifestazioni. È inoltre consigliabile o ipotizzabile una location differente, anche fuori centro città, di modo da coinvolgere più quartieri e le periferie. No quindi a fritto misto con contorno di torrone e musica da discoteca fino alle 3 del mattino senza regole e senza condizioni nel pieno centro cittadino» tuona Moro.
Moro non fa giri di parole e auspica un cambio di passo da parte della sua Maggioranza di cui fa parte: «Non è questo l’obiettivo né certamente la visione dell’Alghero che vogliamo. Sì invece a manifestazioni ponderate, studiate, dibattute e concordate con le sigle dei rappresentanti di imprese, dei produttori locali e con la Fondazione Alghero in sinergia con l’Assessorato al Commercio ed alle attività produttive. Abbiamo ancora davanti a noi 3 anni e mezzo di amministrazione e siamo ancora in tempo per riprogrammare le attività seguendo una logica di merito e professionalità. Diversamente, pur avendo accontentato l’appetito di qualcuno, ci troveremo ancora una volta a guardare la fotografia di cumuli di spazzatura che fuma tra l’odore del fritto».
Foto d'archivio