L´intervista al segretario uscente del Partito Democratico alla vigilia del Congresso che si terrà sabato ad Alghero. Salis conferma la clamorosa sospensione delle tessere a Mario Bruno, Gabriella Esposito, Raimondo Cacciotto, Giusy Piccone, Matteo Tedde, Gavino Tanchis e Mario Nonne «come da regolamento»
ALGHERO - Un bilancio di 4 anni «di politica intensa» quelli che lascia, forse (perchè è probabile una sua rielezione), il segretario del Pd Mario Salis, alla vigilia del congresso cittadino che si terrà ad Alghero sabato 4 ottobre [
LEGGI]. Non è sicuro di una nuova elezione ma ciò a cui punta insieme ai 378 iscritti è «il rinnovamento della classe dirigente» che ha attraversato fasi controverse: la fine dell'era di Marco Tedde, primarie varie, ma soprattutto due elezioni amministrative, entrambe non dagli esiti sperati.
Quella di due anni fa vinta con Stefano Lubrano ma interrotta dopo appena 16 mesi; e l'ultima con Enrico Daga persa a maggio e vinta dal "collega" di partito Mario Bruno arrivato a Sant'Anna con una coalizione autonoma dopo il contestato annullamento delle primarie in via Mazzini. Non vorrebbe polemiche il segretario (ma con questo clima è praticamente impossibile) che ricorda il primo obiettivo dei democratici: «dare risposte certe ai cittadini».
E in attesa di quelle che potrà dare il prossimo direttivo, quelle di oggi riguardano il nodo - o
giallo come titolava nei giorni scorsi il
Quotidiano di Alghero - delle tessere [
LEGGI]. In particolare quelle degli iscritti che poi sono confluiti nella lista per Bruno, diventando consiglieri comunali e assessori, nonche il presidente del Consiglio comunale Matteo Tedde e lo stesso sindaco. «Loro non voteranno sabato - chiarisce senza mezzi termini Salis - ci atteniamo all'anagrafe degli iscritti contenuta nel registro di Cagliari: nel Pd ci sono regole democratiche e qualcuno non le ha rispettate. Sono sospesi, nessuno caccia nessuno».