Si è conclusa con un corteo davanti alla sede della Regione la Marcia per il lavoro, di chi rischia di perderlo o lo ha già quasi perso, organizzato dai dipendenti Meridiana
OLBIA - Olbia, Siniscola, Nuoro, Ottana, Oristano, Iglesias e oggi Cagliari. Si è conclusa con un corteo davanti alla sede della Regione la Marcia per il lavoro, di chi rischia di perderlo o lo ha già quasi perso, organizzato dai dipendenti Meridiana. Lo striscione è chiaro: "Unica vertenza, staffetta per il lavoro". In prima fila le magliette rosse con la scritta "Sono un esubero Meridiana". Ma ci sono anche le magliette azzurre e nere degli ex Ros Mary di Siniscola (Nuoro) e dell'azienda Akhela.
Ieri la carovana di Unica aveva toccato l'Iglesiente e il Sulcis, epicentri della crisi economica della Sardegna [
LEGGI]. «Solo 1,65 milioni di abitanti ma con a disposizione un territorio di dimensioni equivalenti a quelle della Sicilia che abitanti ne ha 5 milioni. La nostra Regione, ricchissima di preziosissime risorse come paesaggio, cultura, spiagge, archeologia, enogastronomia, allevamento, agricoltura, risorse minerarie, foreste, tradizioni millenarie, lingua ecc. dovrebbe essere un'isola felice» scrivono in un nota i lavoratori Meridiana.
Eppure «i governi totalmente sordi non hanno ancora neanche affrontato i due problemi fondamentali che schiacciano l'economia sarda e impediscono qualsiasi investimento e qualsiasi possibilità di ripresa», ossia i costi dell'energia e il trasporto merci, passeggeri e interni. «Se il Governo regionale non alzerà la voce su queste rivendicazioni, lo Stato patrigno resterà sordo al grido di dolore e di disperazione delle centinaia di migliaia di sardi oggi disoccupati e delle altre decine di migliaia che tra pochissimo si aggiungeranno a loro».
«La politica regionale non può continuare a restare passiva difronte all'inerzia del Governo centrale che non solo non ha ancora preso atto della peculiare condizione di insularità della Sardegna, ma addirittura minaccia la cancellazione dell'Autonomia sarda» chiedono in massa i dipendenti che s rivolgono al presidente Pigliaru e all'intera giunta: «fatti, basta con le parole».
Nella foto: un momento della manifestazione