Antonio Burruni
16 aprile 2006
E’ primavera, sbocciano le discariche
Con l’arrivo della bella stagione, si moltiplicano le possibilità di organizzare una gita all’aria aperta, ma aumentano così le probabilità di imbattersi in una delle tante discariche che proliferano nel circondario algherese

ALGHERO - Con i primi caldi sono sempre di più i cittadini algheresi che approfittano del tempo libero per organizzare gite o semplici passeggiate, per camminare all’aria aperta nelle zone verdi che circondano la città. Ma durante queste escursioni è sempre più frequente imbattersi in vere e proprie discariche. Non è la prima volta che documentiamo situazioni simili, ma stavolta l’indicazione è partita da un cittadino che, trovandosi di fronte all’ennesimo scempio perpetrato ai danni della natura, ha inviato al nostro giornale un dossier fotografico che documenta lo stato di degrado della pineta poco distante da Fertilia. Nell’area tra il campo nomadi e la variante del Calik, nell’ennesima indegna discarica si può trovare di tutto. Quadri elettrici, cavi, scarti di materiali elettrici, pezzi meccanici, scarti ferrosi, copertoni, materassi e vari componenti di condizionatori d’aria sbucano ovunque, in cumuli voluminosi, tra la rigogliosa macchia mediterranea che copre tutta la zona. Ma rispetto alle altre, normali (nella loro anormalità) discariche, stavolta c’è una differenza. La particolarità dei rifiuti, fa pensare infatti che non si tratti di semplice immondizia proveniente da civili abitazioni, ma più che altro di scarti industriali che, una o più aziende del circondario, hanno trovato più comodo ed economicamente conveniente abbandonare nelle parti interne e nascoste della pineta.
Nella foto una montagna di cavi elettrici nell’area tra il campo nomadi e la variante del Calik
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